La guerra della Merkel per frenare la Fiat 500

Berlino fissa il limite delle emissioni in base al peso del veicolo. Così le auto grandi risultano meno inquinanti

La guerra della Merkel per frenare la Fiat 500

Francoforte«Berlino non vuole più sentir parlare di oneri ecologici per l'auto». È il titolo di un recente articolo della Frankfurter Allgemeine Zeitung . Qualcuno potrebbe pensare che l'industria automobilistica tedesca non abbia alcuna intenzione di affrontare il problema della futura mobilità, mettendo in campo il suo potenziale d'innovazione al fine di ridurre le emissioni di CO2. Non è proprio così, anzi è il contrario, perché Volkswagen e gli altri gruppi vedono in una più severa normativa europea un pericolo per il successo delle vetture premium made in Germany.

Nel giugno del 2013 la cancelliera Angela Merkel telefonò all'allora presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, bloccando all'ultimo minuto la decisione su un taglio delle emissioni di CO2 (dai 130 grammi del 2015 a un massimo di 95 grammi per chilometro entro il 2021). Quel progetto bloccato dalla Cancelliera prevedeva, però, che la Commissione Ue avrebbe dovuto esaminare un nuovo obiettivo di riduzione per il 2025. Vale a dire, limite massimo di emissione media di 68-78 grammi di CO2 al chilometro. Sennonché ora il governo di Berlino ha deciso di fare ancora marcia indietro.

Al massimo, stando a un comunicato congiunto tedesco-francese, l'obiettivo potrebbe essere il 2030. Lo sviluppo del settore auto dopo il 2021 sarebbe, infatti, ancora molto incerto. A questo punto il gioco ricomincia da capo con il governo tedesco nel ruolo di frenatore. C'è, però, anche un altro aspetto che ha quasi dell'incredibile, e cioè l'impossibilità di mettersi d'accordo in Europa su un unico metodo di test per misurare l'emissione effettiva di CO2 nei gas di scarico valido per tutte le Case. Il problema è sorto dopo che il Kba (l'ufficio della motorizzazione tedesca), in accordo con i ministeri dell'Economia e dell'Ambiente, ha deciso di integrare quell'etichetta energetica in uso nei frigoriferi e nelle lavatrici con una scala di efficienza ecologica, ponendo l'effettiva emissione di CO2 in diretto rapporto con il peso del veicolo.

Il risultato paradossale di questa formula, ha scritto Die Welt , è che le auto di grossa cilindrata diventano le più ecologiche, mentre le più piccole risultano le più inquinanti. In testa, la Fiat 500 che per il Kba risulterebbe una delle auto più «sporche», mentre per il ministero italiano dell'Ambiente, ma anche secondo Die Welt risulta, invece, tra le più pulite al mondo.

Handelsblatt definisce la tabella del Kba uno strumento di propaganda a favore delle grosse e potenti cilindrate. E lo stesso quotidiano pubblica la foto di un Leopard 2 (1.500 grammi di CO2 per chilometro) che con l'aiuto della formula del Kba diventerebbe un efficiente veicolo ecologico a fianco della Volkswagen Golf 1.4.

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