Ci siamo. Il 3 gennaio è scattata l'introduzione, anche nel nostro Paese, della nuova MiFid2, la legge comunitaria che regola i rapporti tra l'industria del risparmio e i risparmiatori stessi. Si parla di una rivoluzione epocale, di una trasformazione che dovrebbe favorire il massimo della trasparenza e consentire di conoscere nel dettaglio i costi di ogni operazione. Uso il condizionale, e lo faccio non a caso. Infatti, in tanti continuano a porre l'accento sulla questione dei costi, come se il costo rappresentasse l'unico vero punto di confronto tra ciò che vale e ciò che non vale. Il costo, in molti articoli, viene preso come riferimento in relazione al «risparmio tradito», come se sapere quanto e per cosa si paga, metta al riparo da situazioni come quelle create dall'acquisto di bond subordinati di banche sull'orlo del baratro.
No. Non credo sia una questione di costi. La nuova legge sul risparmio, finalmente, porrà l'accento sulla qualità della consulenza erogata. Oggi viviamo in un mondo in cui abbiamo perduto ogni garanzia: quella del lavoro, quella della previdenza con i sistemi di welfare completamente saltati, quella della sanità per tutti, quella del mantenimento del tenore di vita dei nostri figli una volta usciti di casa.
L'unica garanzia che resta è il risparmio, a patto che lo si sappia gestire correttamente, che si sia in grado di accumularne dell'altro per le necessità crescenti. E per farlo è necessario affidarsi a consulenza di qualità.
Per questo, non si pagherà mai abbastanza per un consulente capace accompagnarci correttamente nei nostri progetti, mentre si pagherà sempre troppo per chi invece, non sarà in condizioni di farlo. La sfida è sulla qualità, non sul costo. Riflettiamoci. Di questo si parlerà nella trasmissione Mercati Che Fare in onda, domani, sabato, alle 20.30 su TgCom24 di Mediaset.
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