Al netto dei contratti che sono terminati nel mese di maggio (749.551) sono 184.707 i nuovi rapporti di lavoro stretti nei trenta giorni. Un dato che emerge dalle comunicazioni obbligatorie che arrivano dal ministero e che deve fare i conti con i fatti che nel mese precedente, aprile, l'incremento aveva raggiunto quota 212.000.
Ma non solo: i contratti stabili crescono ma di appena lo 271, fatto il saldo tra attivazioni e cessazioni. L'apprendistato aumenta, con 6.498 firme, mentre crollano fortemente le collaborazioni (-10.194). Certo, aumenta del 43,2% la trasformazione di contratti da precari a stabili, stanso a quanto emerge dai dati flash diffusi dal ministero del lavoro sulle comunicazioni obbligatorie che a maggio rilevano 30.325 trasformazioni di rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, con un balzo sui 21.184 registrati nel maggio 2014.
Ma c'è ben poco di cui esultare. "Il numero di contratti a tempo indeterminato diminuisce a fronte di un costante aumento di quelli a termine, e non si registra una crescita stabile di nuova occupazione: è questo il prodotto del Jobs Act", dice il segretario confederale Cgil, Serena Sorrentino, "Della riduzione della precarietà tanto annunciata non si vede neanche l’ombra.
Positiva, ma non troppo raggiante la risposta di Renzi: "I dati di oggi sull’occupazione, la produzione industriale e la crescita sono ancora bassi rispetto a quello che possiamo fare ma ma più alti del recente passato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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