L'autogol di Roma

Le Olimpiadi 2024 si sarebbero potute tenere a Roma anziché a Parigi: un'occasione mancata

L'autogol di Roma
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Avrebbe potuto essere Roma e non Parigi la sede dell'olimpiade 2024. Così non è stato. Un autogol clamoroso che fa più male adesso che sono iniziate le competizioni a cinque cerchi in territorio transalpino. Lo stop alla candidatura della Capitale ad ospitare i Giochi si consumò nel settembre 2016. Si trattò di un incubo economico e sistemico su cui l'Italia merita di non dover più inciampare. L'allora sindaco Virginia Raggi la combinò grossa con il suo ideologico no sostenuto dal solito sconclusionato refrain: non vogliamo l'olimpiade del mattone. Sostanza nulla, demagogia a palate. Fosse per questo genere o meglio «degenere» di pensiero, il nostro Paese non disporrebbe oggi dell'alta velocità. E altri esempi si potrebbe richiamarne a bizzeffe. D'altronde, chi tifa per la decrescita si comporta così. E quella volta anche con annesso sgarbo istituzionale. La storia racconta che il presidente del Coni Giovanni Malagò insieme a manager del comitato Roma 2024 salì al Campidoglio per illustrare il progetto al sindaco. Virginia Raggi, però, non c'era. I rappresentanti dello sport fecero anticamera per quasi un'ora poi levarono il disturbo. Il sindaco, nel frattempo, si trovava a tavola. In pratica, scelse quel modo per non incontrare il capo dello sport italiano. Dimostrando così come l'ideologia fa solo velo alla ragione. E ciò è gravissimo quando a sostenere visioni lontanissime dalla realtà sono rappresentanti della politica e delle istituzioni.

Il progetto di Roma 2024, come ricordato da Malagò, aveva contenuti forti proprio sulla sostenibilità e grande attenzione alla cura del territorio.

Opporvi un rifiuto pregiudiziale si rivelò un atto irragionevole, e un danno per la collettività. La politica male educata è un ostacolo all'umano e quindi al significato virtuoso di economia. Una politica fuori dai giochi!

www.pompeolocatelli.it

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