I nostri conti correnti sono a rischio: arriva il "prelievo"

Tutto pronto per la riforma della riscossione. E spunta un dettaglio non da poco: più poteri al Fisco. La sottosegretaria: "Allargare prelievi su stipendi e pensioni". Chi rischia

I nostri conti correnti sono a rischio: arriva il "prelievo"

Siamo alle solite: il Fisco si prepara a mettere le mani nelle tasche degli italiani. La battaglia fiscale per il recupero delle risorse di fatto si inasprisce. Da un lato c'è la volontà dell'esecutivo e soprattutto del centrodestra di alleggerire il carico fiscale sulla classe media e sulle famiglie, dall'altro lato c'è il pressing da parte del Pd per inasprire la pressione fiscale su diversi fronti. Le "spie" che indicano questo stato di allerta per i nostri conti fondamentalmente sono due: la prima riguarda le uscite periodiche di Letta su successione e patrimoniale, la seconda invece riguarda le parole della sottosegretaria all'Economia, Maria Cecilia Guerra.

Già ministro nel governo Letta, la Guerra in un'intervista a Il Messaggero ha parlato della riforma fiscale che riguarda il fronte della riscossione. Come abbiamo già anticipato nei giorni scorsi, l'esecutivo sta studiando un piano che prevede un decadimento dei debiti col Fisco dopo 5 anni. Un modo questo per snellire l'attività di riscossione. Su questo punto la Guerra è stata piuttosto chiara: "Il principio dei cinque anni dipenderà da come questa formula verrà tradotta dal Parlamento. Io sono favorevole. Il problema è capire cosa si può e si deve fare in questi cinque anni per riscuotere. Vale a dire se l'agente della riscossione ha tutti gli strumenti adeguati per attivare azioni che rendano effettiva la riscossione. Se ci fosse questa garanzia andrebbero bene anche meno di 5 anni". E fin qui nulla di strano.

Più poteri al Fisco

Ma contestualmente la sottosegretaria spiega anche come potrebbero cambiare già nel breve periodo le attività di riscossione. Per la Guerra la soluzione è una sola: dare più poteri al Fisco.

Ma attenzione alle modalità con cui potrebbe prender forma questo nuovo corso per le Entrate e soprattutto per i contribuenti. La Guerra prima spiega quali sono le differenza fra il prelievo sui lavoratori dipendenti e autonomi: "La riscossione è un elemento necessario. Noi abbiamo un sistema in cui ci sono lavoratori dipendenti che subiscono un prelievo alla fonte. Altri sono sottoposti ad un sistema di adeguamento spontaneo che non sempre viene rispettato. Bisogna rafforzare i meccanismi di recupero perché quando un debitore non paga il creditore deve avere la possibilità di verificare in tempi brevi, prima che le risorse scompaiano, se c'è la possibilità di riscuotere".

Prelievo "forzoso"

A questo punto però arriva la frase che può spalancare le porte a prelievi forzosi da parte delle autorità fiscali: "Noi abbiamo uno strumento che funziona nei confronti di lavoratori dipendenti e pensionati in debito con la Pa: si procede con il prelievo su stipendio o pensione. La stessa cosa potrebbe essere estesa ad altri soggetti. Ovviamente si tratta di farlo senza che questo comprometta l'equilibrio di vita o il proseguimento dell'attività economica". Insomma traducendo le sue parole sul piano concreto, la manina del Fisco si preparerebbe ad entrare direttamente nei conti per sanare le eventuali situazioni critiche di debito fra contribuente ed Erario. Una mossa che però potrebbe inasprire il controllo sui redditi e sui flussi di cassa sui singoli conti degli italiani.

E l'idea che siamo davanti ad una rivisitazione della riscossione emerge anche dalle parole del viceministro dell'Economia, Laura Castelli che afferma: "Se noi non togliamo definitivamente cose non più riscuotibili perché appartenenti a codici fiscali o partite iva di persone decedute o che sono fallite, l’Agenzia non potrà concentrarsi mai bene su quello che davvero si può andare a prendere". Preparatevi al salasso.

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