È da settimane che si discute delle problematiche che affliggono le compagnie aeree e che creano disagi a chi acquista o vorrebbe acquistare voli internazionali e non. Sono stati molti i voli cancellati, in tanti casi i “problemi tecnici” hanno causato ritardi di ore costringendo molta gente ad accamparsi negli aeroporti. Il tutto incorniciato da un decisivo aumento dei costi. Le motivazioni principali sono tre e partono dalla guerra in Ucraina.
Aumento dei costi del carburante
L'aumento dei prezzi dei biglietti aerei in questo periodo è sotto gli occhi di tutti ed è notevole se confrontato ai costi della scorsa estate, arrivando anche ad un aumento del 91%. La ragione risiede nel fatto che l’inflazione ha colpito anche il carburante per aerei, che è cresciuto del 158% nell’ultimo anno. Spinto dalle tensioni internazionali dovute all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Questo aumento vertiginoso dovrebbe portare ad una consistente diminuzione degli acquisti e al conseguente abbassamento dei prezzi. Ma ciò che sta accadendo è esattamente il contrario: le prenotazioni stanno aumentando settimana dopo settimana. Paradossalmente più aumentano i prezzi, più la gente corre ad acquistare i voli e i prezzi del carburante continuano così ad aumentare. Il prezzo dei voli, quindi, tenderà a crescere.
Mancanza del personale
In parte, a contribuire a questo problema, ci sono gli strascichi delle problematicità legate alla pandemia. Il settore delle compagnie aeree sta facendo i conti anche con la carenza di personale, dovuta in primis ai licenziamenti di questi ultimi due anni in risposta alla crisi economica conseguente alla pandemia. Questa problematica ha afflitto tutte le compagnie e potrebbero colpire anche le low cost e non riuscire a garantire tariffe basse come in passato.
La principale conseguenza della mancanza di personale è la cancellazione di centinaia di voli. Cancellazioni e ritardi hanno lasciato a terra migliaia di viaggiatori, spesso senza preavviso. Se si credeva che questo potesse essere già un livello di disagio abbastanza alto, nelle prossime settimane la situazione potrebbe peggiorare, perché la previsione del flusso di viaggiatori per le vacanze estive è in aumento.
Le principali compagnie stanno tentando di dare una celere risposta velocizzando e aumentando le assunzioni di nuovo personale, ma è difficile che questo riesca a risolvere il problema entro la fine dell’estate. Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair, sostiene che i prezzi delle compagnie low cost potrebbero non tornare mai più ai livelli a cui erano prima di questa crisi. Se ciò avverrà significherebbe la fine di un’era nel settore dei voli che permetteva a milioni di persone di viaggiare a pochi euro.
Chiusura dello spazio aereo russo
Un ultimo fattore che va a contribuire all’aumento dei prezzi degli ultimi tempi è la chiusura delle rotte aeree sulla Russia. Alcune prevedevano costi più bassi perché più brevi. La chiusura dello spazio aereo alla Russia ha costretto molte compagnie a fare il “giro largo” e ciò comporta anche un aumento del costo dei biglietti per rientrare nelle spese.
Prima Canada e poi gli Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea hanno deciso di chiudere lo spazio aereo agli aerei russi o gestiti da compagnie russe. La Russia aveva però risposto chiudendo lo spazio aereo a tutte le compagnie europee. Le conseguenze non sono ricadute solo su chi deve viaggiare da o verso la Russia, ma ha creato disagi anche alle compagnie aeree che per collegare altri paesi necessitavano del passaggio sulla Russia.
Aggirare le limitazioni imposte senza perdere tempo e denaro non è cosa facile ed è stata la causa di molte cancellazioni di voli.
Allungare un volo di un’ora comporta un aumento delle spese di circa 8mila-15mila euro a viaggio per le compagnie aeree. Ed ecco un’altra motivazione per aumentare i costi dei viaggi. Tradotto per i passeggeri, l’aumento stimato è di 100 euro per persona su un volo pieno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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