Ilva, l'azienda chiederà la cassa integrazione per oltre 6.500 operai

L'annuncio ai sindacati: "La cassa integrazione comincerà il 3 marzo prossimo e avrà la durata di 24 mesi"

Un momento del corteo degli operai dell`Ilva
Un momento del corteo degli operai dell`Ilva

Cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione per 6.507 addetti. È il risultato della crociata dei pm di Taranto contro l’Ilva che oggi ha presentato la richiesta per la ristrutturazione degli impianti di Taranto prevista nell’ambito della procedura per la bonifica degli impianti. Ancora una volta la longa manus della magistratura rischia di mandare in fumo migliaia di posti di lavoro aggravando pesantemente la crisi economica

Secondo le richieste del gruppo, la cassa integrazione dovrebbe iniziare il 3 marzo per 4.400 lavoratori che nel secondo semestre del 2014, con la chiusura del forno numero cinque, dovrebbero salire a 6.507 nel secondo semestre del prossimo anno. L’istanza è motivata dalla ristrutturazione in atto nell’ambito della procedura per la bonifica degli impianti inquinanti, secondo quanto prevede l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia). Attualmente lo stabilimento di Taranto ha in cassa integrazione 2.600 lavoratori circa, per i quali la Cig scade il 2 marzo. Il segretario generale della Uilm Rocco Palombella ha fatto sapere che l’Ilva sarebbe pronta a mettere in campo "due miliardi e mezzo di euro di investimenti: una cifra che dovrebbe dare una prospettiva di continuità produttiva agli impianti di Taranto". Con la chiusura dell’altoforno 5 la produzione dovrebbe passare a diecimila tonnellate al giorno. "Il fatto che non sono previsti esuberi ci fa ben sperare - ha osservato Palombella - d'altronde per ora c’è solo una richiesta dell’azienda che ha aperto le procedure per la cassa integrazione e da questo momento inizia la trattativa". Sono numeri che il sindacato ha definito "gravi e drammatici" e che proverà a ridurre nel corso della trattativa.

"Cercheremo di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione - ha concluso - formazione, rotazione e, dove possibile, i contratti di solidarietà". La cassa, richiesta per 24 mesi, dovrebbe interessare 6.417 lavoratori di Taranto (su una forza lavoro di oltre 11mila addetti, n.d.r.), 23 degli impianti di Novi Ligure e 67 a Patrica di Mare.

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