Il diesel non si ferma più. Cosa sta succedendo ai distributori

Si attende un intervento da parte del governo per porre fine al costante incremento

Il diesel non si ferma più. Cosa sta succedendo ai distributori

Prosegue senza sosta l'impennata del costo dei carburanti. Le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo avevano chiuso con un rialzo venerdì scorso, dopo il crollo avvenuto nelle due sedute precedenti: una situazione che ha portato le principali compagnie a scegliere di lasciare invariati i prezzi raccomandati di benzina e diesel.

Ciò nonostante, tuttavia, quelli applicati sul territorio risentono ancora dei forti rincari della scorsa settimana e continuano ad incrementarsi: la media nazionale del diesel, secondo quanto riportato da Quotidiano Energia, arriva a superare la benzina, portandosi oltre i 2,3 euro al litro in modalità servito e i 2,2 in modalità self. Anche metano e gpl fanno registrare una crescita costante.

I costi nel dettaglio

Il prezzo medio nazionale della benzina, ricavato sulla base dei dati comunicati ieri alle 8 dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del Mise, si assesta in modalità self sui 2,217 euro per litro (venerdì si era fermato a 2,182), con le varie compagnie che propongono costi compresi tra 2,183 e 2,264 euro per litro (no logo a 2,189). Il prezzo medio nazionale del diesel, sempre in modalità self, s'incrementa fino a toccare i 2,220 euro per litro (venerdì risultava 2,173), coi vari marchi che propongono ai clienti costi compresi tra 2,197 e 2,252 euro per litro (no logo 2,218).

Ancora peggiore la situazione del "servito". Per la benzina si parla di un prezzo medio nazionale di 2,323 euro per litro (venerdì si era arrivati a 2,275), con le varie compagnie a proporre costi compresi tra 2,247 e 2,401 euro per litro (no logo 2,232). La media nazionale del diesel servito si assesta sui 2,333 euro per litro (venerdì aveva toccato i 2,270), coi principali marchi che espongono ai propri clienti costi compresi tra 2,280 e 2,399 euro per litro (no logo 2,261).

Come accennato, anche i costi di Gpl e metano continuano a crescere. Il prezzo del Gpl proposto dai principali marchi oscilla tra gli 0,881 e gli 0,902 euro per litro (no logo 0,877), mentre il costo del metano si posiziona tra 1,977 e 2,344 euro per litro (no logo 2,241).

Le reazioni

"Il governo tedesco sta per annunciare un grosso sconto sui carburanti", sbotta il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. "Il Governo francese da parte sua ha annunciato la settimana scorsa un taglio secco delle accise sui carburanti.Anche in Irlanda accadrà la stessa cosa, e in Portogallo da 3 mesi si ha diritto a uno sconto su un pieno di benzina al mese. Il governo italiano", lamenta ancora, "e la sua maggioranza? Non pervenuti".

"Oltre al conflitto, che è la principale ragione degli aumenti del carburante e delle materie prime, si è avuto soprattutto negli ultimi giorni una speculazione inaccettabile da parte di chi fissa i prezzi al dettaglio dei carburanti", denuncia il presidente di Confindustria Brindisi Gabriele Menotti Lippolis. "Un atteggiamento che non è spiegato dalle dinamiche più recenti dei prezzi delle materie prime energetiche, in calo rispetto ai picchi dei giorni scorsi". "C'è da considerare", puntualizza ancora, "anche che il costo del carburante venduto in questi giorni è stato fissato almeno un mese fa, quando i prezzi del petrolio erano più bassi di circa il 40%.

Nel commentare questa speculazione, sabato il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, l'ha definita 'una colossale truffa ai danni di imprese e famiglie, su cui guadagnano in pochi'. A ben vedere", conclude Lippolis, "lo Stato è uno dei pochi che ci guadagna. E' un aspetto che non è stato ancora affrontato nel dibattito pubblico, ma deve essere tenuto in considerazione".

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