In attesa che dalla Consob arrivi il via libera all'offerta su Ubi Banca, c'è una novità in casa Intesa Sanpaolo. E riguarda Banca Imi, che si trasforma in Imi Corporate & Investment Banking e viene integrata nella capogruppo. Si realizza, così, uno dei capisaldi del piano 2018-2021 firmato dall'amministratore delegato Carlo Messina.
Non è la prima volta che l'investment bank di Ca' de Sass cambia pelle. L'Istituto mobiliare italiano (Imi), fondato nel 1931, unendosi nel 1998 al San Paolo di Torino, portò alla nascita di Sanpaolo Imi. Quest'ultimo, nel 2007, si è integrato con Banca Intesa, creando un campione nazionale come Intesa Sanpaolo. «Una nuova realtà a sostegno dell'economia del Paese» è il claim di Imi Corporate & Investment Banking. Nuovo look ma vecchia anima: forte proiezione internazionale e centralità assoluta del cliente corporate.
Concetti cari alla governance, che viene sostanzialmente confermata: il presidente di Banca Imi, Gaetano Micciché, «cresciuto a pane e corporate» - come piace dire al responsabile di divisione Mauro Micillo - sarà presidente di divisione. «Il modello Imi ha saputo coniugare nel tempo una profonda conoscenza del tessuto imprenditoriale italiano, un approccio innovatore al credito, con uno sguardo prospettico verso la crescita dimensionale e l'internazionalizzazione in grado supportare il sistema Italia», ha chiosato Micciché, ribadendo che «come per tutte le nostre operazioni, uno dei vantaggi dell'Ops di Intesa - per i clienti di Ubi e per tutto il territorio - sarà quello di avere un ulteriore beneficio creditizio di reti geografiche e di supporto al territorio altissimo». E anche Messina, ha ribadito come con l'ok della Bce, l'offerta su Ubi abbia segnato un «passo decisivo» e come rappresenti - secondo lo stesso Enria - «una prima mossa» del necessario consolidamento del settore.
Quanto a Imi, il suo passato costituisce le solide fondamenta per costruire il futuro.
I pilastri di Imi Corporate & Investment Banking? «Centralità della relazione con la clientela, copertura a livello settoriale e ulteriore espansione della presenza internazionale», ha detto Micillo, precisando che «la nuova struttura vuole supportare in modo ancora più efficace la ripresa del nostro sistema economico e produttivo, affiancando la clientela corporate, la Pa e le istituzioni finanziarie in un momento delicato come quello attuale».
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