I rialzi dei tassi continuano a spingere i conti delle banche italiane. È stato così anche per Intesa Sanpaolo, che ieri ha divulgato la sua trimestrale con il gradimento della Borsa (+4,84% a 2,06 euro). Nei primi nove mesi dell'anno, infatti, la banca guidata dal Ceo Carlo Messina ha chiuso con un utile netto di 4,37 miliardi di euro escludendo le rettifiche di valore per Russia e Ucraina (+9% rispetto ai 4,01 miliardi del 2021). Si tratta del miglior utile sui 9 mesi della banca a partire dal 2008. Se si tiene conto delle rettifiche russe, il dato sui profitti è di 3,28 miliardi.
Lo spaccato sul trimestre da luglio a settembre, invece, registra un risultato netto di 930 milioni di euro che si confronta con quello di 1,33 miliardi nel secondo trimestre 2022 e i 983 milioni del terzo trimestre 2021. Diminuita del 65% l'esposizione alla Russia, ora solo allo 0,3 per cento. A pilastro dei risultati, ci sono interessi netti a 2,4 milardi, in aumento del 14,1% rispetto ai 2,09 miliardi del secondo trimestre 2022. Rallentano invece i ricavi a 5,01 miliardi (-6,4% sul secondo trimestre). Il cet 1, l'indice di solidità patrimoniale della banca, è al 12,4% con una bassa percentuale di crediti deteriorati (Npl), all'1% sul totale dei prestiti.
«Nei primi nove mesi del 2022», è stato il commento di Messina durante la presentazione agli analisti, «la nostra banca ha affrontato uno scenario straordinariamente complesso. La grave crisi internazionale causata dal conflitto scatenato dalla Russia in Ucraina, con il notevole incremento dell'inflazione hanno trovato un'economia italiana solida e in grado di reagire». La banca, che ha stanziato 30 miliardi per famiglie e imprese contro il caro energia, rimane ottimista: «A fronte di qualche rallentamento nel prossimo anno, la prospettiva che vediamo per l'anno successivo (il 2024, ndr) è di un chiaro ritorno della crescita», ha detto Messina. Alla luce di questi risultati e previsioni, Intesa ha confermato l'obiettivo di 6,5 miliardi di utile nel 2025. Mentre per il 2022 prevede un profitto di oltre 4 miliardi a fronte della performance positiva del terzo trimestre.
Il Cda ha inoltre deliberato la distribuzione di 7,38 centesimi per azione come acconto dividendi a valere sui risultati del 2022. Più precisamente, il board ha deliberato la distribuzione di 1,4 miliardi che verranno messi in pagamento il 23 novembre. Per l'anno in corso la banca conta di distribuire dividendi per 2,3 miliardi. Mentre la seconda tranche del buyback partire a inizio 2023.
Messina è poi tornato a parlare di Mps: «L'aumento di capitale è un fattore strategico per la
stabilizzazione del Paese», ha affermato. Mentre a riguardo della prospettiva di un possibile ingresso di Mps nei radar di Intesa, Messina ha specificato che «Certamente non è una operazione che può riguardare Intesa Sanpaolo».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.