Il Pil italiano cresce. Ma l'inflazione vola

Istat conferma l'impennata dell'inflazione anche nel mese di maggio. L'allarme di AssoUtenti che chiede un incontro urgente con il governo Draghi

Il Pil italiano cresce. Ma l'inflazione vola

L'inflazione continua a crescere: stando alle stime preliminari dell'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic) di maggio, al lordo dei tabacchi, farebbe registrare un + 0,9% su base mensile e un + 6,9% su base annua (da +6,0% di aprile).

La nuova accelerazione dell'ultimo mese, dopo il lieve rallentamento di aprile, sarebbe connessa, secondo l'Istat, ai prezzi di diverse tipologie di prodotti. Ad esempio di quelli dei Beni energetici (dal +39,5% di aprile si sale fino al +42,2%), specie degli Energetici non regolamentati (da +29,8% a +32,4%), dei Beni alimentari (da +6,1% a +7,1%), in particolare dei Beni alimentari lavorati (da +5,0% a +6,8%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,4% a +4,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +5,1% a +6,0%).

Al netto degli energetici e degli alimentari freschi, quindi, l'"inflazione di fondo" sale dal +2,4% fino al + 3,3%, mentre quella al netto dei soli beni energetici passa da + 2,9% a + 3,7%. Salgono, su base annua, i costi dei beni (da + 8,7% a +9,7%) e quelli dei servizi (da + 2,1% a + 3,1%): resta pertanto stabile il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (-6,6 % come ad aprile). L'aumento congiunturale dell'indice generale è legato essenzialmente ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+3,2%), degli Alimentari lavorati (+1,5%), degli Alimentari non lavorati (+1,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,2%). L'inflazione acquisita per l'anno in corso arriva al + 5,7% per quanto concerne l'indice generale e al +2,5% per la componente di fondo. Stando alle stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (ipca) sarebbe allo 0,9% su base mensile e al 7,3% su base annua (rispetto al +6,3% del mese di aprile).

"A maggio dopo il rallentamento di aprile, l'inflazione torna ad accelerare salendo a un livello che non si registrava da marzo 1986 (quando fu pari a +7,0%)", spiega Istat nella sua stima. "Gli elevati aumenti dei prezzi dei Beni energetici continuano a essere il traino dell'inflazione (con quelli dei non regolamentati in accelerazione) e le loro conseguenze si propagano sempre più agli altri comparti merceologici, i cui accresciuti costi di produzione si riverberano sulla fase finale della commercializzazione. Accelerano infatti i prezzi al consumo di quasi tutte le altre tipologie di prodotto", si legge ancora nel documento, "con gli Alimentari lavorati che fanno salire di un punto la crescita dei prezzi del cosiddetto "carrello della spesa" che si porta a +6,7%, come non accadeva dal marzo 1986 (quando fu +7,2%)".

L'allarme di AssoUtenti

"I prezzi dei prodotti alimentari registrano a maggio una impennata record, aumentando del +7,5% rispetto allo scorso anno, il livello più alto degli ultimi 36 anni", denuncia con preoccupazione AssoUtenti."Questo significa che una famiglia, solo per mangiare, deve mettere in conto una maggiore spesa in media pari a +562 euro annui".

L'associazione chiede urgenti interventi al governo Draghi per tutelare il potere d'acquisto delle famiglie italiane. "Siamo in presenza di un vero e proprio allarme", spiega il presidente Furio Truzzi. L'esecutivo non può "restare a guardare e, di fronte a quella che è una emergenza, deve adottare misure straordinarie a tutela delle famiglie".

Le associazioni dei consumatori, ricorda Truzzi, saranno in piazza per protestare contro i rincari esorbitanti dei prezzi al dettaglio il prossimo 10 giugno e per chiedere "un incontro urgente al Governo volto ad adottare una piattaforma di interventi per calmierare i prezzi e combattere la speculazione, e per includere i rappresentanti

dei consumatori tra le Parti sociali per confrontarsi sul contrasto alla povertà energetica, sul sostegno alle famiglie e ai soggetti più fragili, sulla determinazione e sorveglianza dei prezzi, sui carichi fiscali".

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