Italgas punta un miliardo sulla rete greca di distribuzione. A due anni dall'acquisizione del gruppo Enaon, l'ad Paolo Gallo (in foto) presenta ad Atene il piano strategico 2024-2030 della controllata avviando la sua trasformazione in ottica digitale e green. Una riproposizione oltreconfine del know how sviluppato in Italia che, ad Atene, si svilupperà in quattro step: la metanizzazione dei territori non ancora raggiunti dal servizio di distribuzione del gas; la trasformazione digitale del network; lo sviluppo dei gas rinnovabili, biometano e idrogeno verde per rafforzare la decarbonizzazione dei consumi. E, infine, l'aggiornamento della rete esistente per rendere l'infrastruttura più flessibile. «Questo piano ha commentato Gallo disegna il percorso di sviluppo dell'infrastruttura energetica del Paese che passa dalla capacità di continuare a valorizzare il know-how locale, utilizzando l'esperienza maturata in Italia per ridurre i tempi di applicazione delle tecnologie all'avanguardia e lo sviluppo della rete per una rapida abilitazione ai green gas».
Nel dettaglio, 650 milioni andranno alla realizzazione di oltre 3mila chilometri di nuova rete ampliando il bacino dei clienti serviti da Enaon che passeranno così dagli attuali 615mila (+21% sul 2023) a circa 1 milione (920mila). Nell'ambito dello sviluppo del network sono anche previsti nove depositi di gnl. E nel 2025 sarà digitalizzato il 100% degli asset. Nel 2026 sarà integrato, poi, il software proprietario Dana (Digital advanced network automation) per la gestione da remoto di reti e impianti. Il percorso di trasformazione digitale prevede anche la sostituzione degli attuali contatori tradizionali con Nimbus, lo smart meter H2 readyin grado di gestire miscele di gas naturale e rinnovabili. L'installazione inizierà nel 2025 e interesserà circa 570mila misuratori.
Quanto a una delle partite più importanti che il gruppo Italgas sta
giocando in Italia, Gallo ha detto che l'ok Antitrust relativo all'acquisizione di 2i Rete Gas arriverà «entro il primo trimestre del 2025». È in corso con l'Authority un confronto per valutare eventuali dismissioni di asset.
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