In Italia, l'ascensore sociale è bloccato. E il Paese si colloca al 34esimo posto (su 82) della classifica sull'uguaglianza sociale stilata dal World Economic Forum alla vigilia del Forum di Davos. Intanto, un rapporto di Oxfam mostra una Terra ricca di disuguaglianze.
L'Italia rischia di perdere la sfida dell'uguaglianza, della tecnologia e della crescita economica, stando alla classifica Wef composta in base ai criteri che misurano la salute, l'accesso all'istruzione, le opportunità di lavoro e l'uguaglianza salariale nei paesi del mondo. La nostra Penisola, infatti, si trova in coda ai paesi dell'Ue e a quelli più industrializzati. I primi posti li guadagnano le nazioni del Nord: la medaglia d'oro va alla Danimarca, seguita da Norvegia, Finlandia, Svezia, Islanda e Olanda.
Secondo il rapporto Oxfam, invece, la ricchezza dei Paperoni del mondo supera da sola quella di 4,6 miliardi di persone. Secondo l'organizzazione che si impegna a combattere la fame e la povertà, i 2.153 miliardari del pianeta (pari all'1%), possiedono le ricchezze del 60% della popolazione globale. E la situazione delle donne risulta ancora più complessa, dato che si stima che i 22 uomini più ricchi del mondo, possiedano più denaro di tutte le donne dell'Africa. Inoltre, in un mondo in cui il 46% delle persone vive con meno di 5,50 dollari al giorno, restano importanti le disparità della distribuzione del reddito. L'organizzazione ha calcolato che, con un reddito medio pari a 22 dollari al mese nel 2017, un lavoratore, inserito nel 10% di quelli che prendono le retribuzioni più basse, avrebbe dovuto lavorare più di 3 secoli, per raggiungere il reddito dei lavoratori appartenenti al 10% dei più pagati.
Una situazione che, come mostra il rapporto, riguarda anche l'Italia, dove il 10% dei più ricchi possiede oltre 6 volte la ricchezza del 50% dei più poveri. E la disuguaglianza, in Italia, è in aumento: in 20 anni, la quota dei più ricchi è cresciuta del 7,6%, mentre quella della metà più povera è diminuita del 36,6%. L'anno scorso, inoltre, la quota di ricchezza posseduta dai miliardari italiani superava quella del 70% dei più poveri. "Il rapporto è la storia di due estremi- sottolinea ad AdnKronos la direttrice delle Campagne di Oxfam Italia- Dei pochi che vedono le proprie fortune e il potere economico consolidarsi, e dei milioni di persone che non vedono adeguatamente ricompensati i propri sforzi e non beneficiano della crescita che da tempo è tutto fuor ché inclusiva". In Italia, inoltre, il 30% dei giovani occupati guadagna meno di 800 euro al mese, mentre il 13% degli under 29 versa in condizioni di povertà lavorativa. Secondo i dati dell'organizzazione, anche nel nostro Paese, l'ascensore sociale è bloccato.
A detta di Oxfam, fare in modo che l'1% più ricco del mondo paghi lo 0,5% di tasse in più sulla propria ricchezza per i prossimi 10 anni, corrisponderebbe all'investimento necessario per creare 117 milioni di posti di lavoro.
Per combattere le disuguaglianze, i governi dovranno "creare nuovi sentieri di mobilità socioeconomica, assicurando che ognuno abbia le giuste opportunità per il successo", secondo quanto
ha affermato il fondatore del Wef. Per attivare la mobilità sociale bisognerà ricorrere a "nuovi investimenti pubblici" e sarà necessario "promuovere una cultura meritocratica nelle assunzioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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