Italia a rischio povertà: peggio di noi sta solo la Grecia. E l'Ue insiste: fate più sforzi

Secondo l'Eurostat, 3 italiani su 10 rischiano di diventare poveri. Ma l'Europa chiede di fare ancora di più sul debito

Italia a rischio povertà: peggio di noi sta solo la Grecia. E l'Ue insiste: fate più sforzi

Nonostante gli sforzi economici, l'Italia non è ancora fuori dalla crisi. Anzi, dopo la Grecia è il Paese dell'Eurozona dove il rischio di povertà ed esclusione sociale è più alto: secondo gli ultimi dati Eurostat relativi al 2012, in Italia il 29,9% della popolazione rischia di diventare povero, in Grecia il 34,6%.

Secondo il rapporto, infatti, in Italia nel 2012 il 19,4% della popolazione era a rischio povertà, il 14,5% seriamente privata dei beni materiali, e il 10,3% viveva in una famiglia dove c’era poco lavoro. A rischio di esclusione sociale c’erano 18,2 milioni di persone. Nella zona euro, quelli di Grecia e Italia sono i dati peggiori. In Spagna, Paese in difficoltà economica e con altissima disoccupazione, è il 28,2% della popolazione ad essere a rischio, in Portogallo il 25,3%, a Cipro il 27,1%, in Estonia il 23,4%. Mentre scende parecchio la difficoltà in Francia, dove il rischio povertà si concretizza per il 19,1% dei cittadini, in Germania (19,6%), Finlandia (17,2%), Olanda (15%). Per trovare dati peggiori dell’Italia e della Grecia, bisogna andare ai Paesi fuori della zona euro: al top Bulgaria (49,3%), Romania (41,7%), Lettonia (36,5%), Croazia (32,3%).

Eppure l'Europa non si accontenta e chiede "uno 0,4% di sforzi strutturali supplementari" per assicurare la riduzione del debito.

"Vedremo nelle prossime settimane se la spending review anticiperà i risparmi al 2014", ha detto il portavoce del commissario Olli Rehn, che ricorda come il Belpaese "è in linea con l’obiettivo del deficit, ma sul debito c’è uno 0,4% di sforzi strutturali da fare per assicurare di essere in linea con il criterio del debito nel 2014".

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