Iveco, effetto componenti. E i conti vanno in perdita

Rosso di 15 milioni nonostante il portafoglio ordini e i ricavi. Marx: "La liquidità è solida"

Iveco, effetto componenti. E i conti vanno in perdita

Prima trimestrale di Iveco Group dopo lo scorporo da Cnh Industrial e lo sbarco in Borsa del 3 gennaio scorso. A incidere sui dati del periodo è stato il problema generale della carenza di componenti che ha prevalso su «un portafoglio ordini da record», come ha spiegato l'ad Gerrit Marx. Una variabile - i componenti - che «ci ha impedito di trasformare in maggiori ricavi (3 miliardi, +1,7%, quelli registrati) e vendite di veicoli un buon trimestre nel nostro primo anno di indipendenza», ha proseguito il manager.

E così, tra gennaio e marzo, Iveco Group ha segnato una perdita netta di 15 milioni contro un utile di 67 milioni nello stesso periodo del 2021. L'utile netto adjusted è invece pari a 42 milioni, contro i 69 precedenti. Il dato esclude un impatto negativo post imposte pari a 51 milioni in relazione alle attività in Russia e in Ucraina, principalmente per la svalutazione di alcuni elementi dell'attivo. Per il secondo trimestre, intanto, Marx prevede maggiori impatti dalla indisponibilità di componenti, «però mantenendo sempre - puntualizza - un forte controllo sul capitale di funzionamento e sul flusso di cassa». Lo scenario difficile non ha comunque impedito ieri al titolo di crescere fino a più del 6%, per poi ripiegare e chiudere poco oltre la parità: +0,82% a 5,74 euro. Le ragioni secondo il mercato: l'utile superiore alle attese e il free cash flow di 166 milioni, in miglioramento di 137 milioni sull'anno precedente. «Mentre la liquidità resta solida a 3,4 miliardi», rassicura Marx.

Ancora in tema di tensioni geopolitiche nell'area del conflitto, Iveco Group specifica che le operazioni in Russia e in Ucraina, Paesi che non rappresentano una parte significativa del business, sono state sospese nel primo trimestre. Il gruppo segue comunque costantemente l'impatto della guerra Russia-Ucraina sui propri dipendenti e su tutti gli aspetti della propria attività, cercando di supportare le famiglie dei collaboratori, i concessionari e i fornitori.

Sgombrato il campo da possibili svalutazioni di asset o partecipazioni, ecco il punto

sulla lettera d'intenti con Hyundai riguardante i veicoli commerciali leggeri e gli autobus. «Con loro - afferma l'ad - buoni progressi allo scopo di arrivare a collaborazioni win-win in varie aree di interesse reciproco».

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