Il ministero dell'Agricoltura ha comminato alla multinazionale francese Lactalis (che in Italia controlla, tra gli altri, i marchi Parmalat, Galbani, Cademartori e Centrale del Latte di Roma) cento sanzioni amministrative per le pratiche sleali sui prezzi del latte a danno degli allevatori. Il gruppo transalpino ha annunciato ricorso, sostenendo che le modifiche contrattuali hanno già aumentato i compensi degli agricoltori. Soddisfatta la Coldiretti che ha sottolineato come si tratti di «una storica prima vittoria di una battaglia sui prezzi del latte che sarà lunga e difficile».
Lactalis, ha spiegato il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, «si è approfittata della sua posizione dominante per rivedere i contratti con i nostri produttori del latte, abbassando il loro reddito» e questo «è vietato». Il ministero ha così voluto lanciare «un segnale positivo che fa sì che Lactalis rispetti i nostri produttori e i nostri costi di produzione, come la legge prevede», ha aggiunto.
Secondo la multinazionale francese, invece, «nel 2023 le modifiche contrattuali proposte hanno consentito agli allevatori di ricavare 40 milioni di euro, oltre il 10% in più rispetto a quanto stipulato inizialmente con un prezzo in linea con il mercato». Italatte, controllata italiana di Lactalis, proporrà pertanto ricorso contro tutte le eventuali sanzioni auspicando comunque «di proseguire nella linea del dialogo corretto e collaborativo con tutti gli attori del settore aprendo un tavolo di confronto per una campagna salva-latte che permetta di tutelare l'intera filiera». L'ad di Lactalis in Italia, Giovanni Pomella, intende chiedere un incontro a Lollobrigida. «Dietro ad un litro di latte commercializzato ed ogni porzione di formaggio - ha spiegato Lactalis in una nota - c'è un'intera comunità di operatori della trasformazione lattiero-casearia che ogni giorno lavora per portare sulle tavole di milioni di famiglie in Italia e all'estero prodotti che fanno da volano per l'economia. Oltre il 40% delle produzioni di formaggi dop e non dop sono esportati». Lactalis è il primo acquirente della filiera del latte italiana, con una raccolta annua di circa 1,3 miliardi di litri, pari a circa l'11% del valore complessivo della produzione nazionale.
Entusiasta Coldiretti. Il presidente Ettore Prandini ha parlato di «prima storica vittoria di una battaglia sui prezzi del latte che sarà lunga e difficile; siamo stati l'unica organizzazione a denunciare Lactalis perché non ha rispettato i contratti con gli allevatori, modificandoli unilateralmente». L'organizzazione chiede che sia risarcita «la differenza agli allevatori danneggiati», dichiarandosi comunque pronta «a riprendere qualsiasi forma di trattativa, anche con la stessa Lactalis, che porti a una giusta valorizzazione del lavoro».
Per l'ad di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, «la vera e sana competitività tra le aziende di trasformazione e di distribuzione si gioca sulla capacità di valorizzare al massimo il prodotto agricolo, senza giocare al ribasso sul prezzo o violando le
regole; abbiamo sempre creduto negli accordi di filiera a lungo termine e le più grandi imprese italiane ci hanno seguito». Giusto, quindi, «prevedere per chi pensa di ricorrere a pratiche commerciali oggi vietate in Italia».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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