L'ad di Stellantis, Carlos Tavares, ha presentato la strategia di elettrificazione: 30 miliardi di investimenti al 2025, una Gigafactory anche in Italia, prodotti in linea con le nuove normative ambientali sempre più stringenti. Per i 14 marchi di Stellantis si tratta di farsi trovare pronti al giro di vite sulla sostenibilità. E così sarà.
Ascoltando i commenti nel gruppo, la linea da mantenere è quella di elettrificare nel rispetto della tradizione di ogni marchio. C'è tanta curiosità soprattutto attorno a Lancia, brand più volte, in passato, dato per spacciato e alla fine ridotto a monoprodotto (Ypsilon, con oltre 3 milioni di esemplari venduti, ha comunque tenuto sempre alta la bandiera, quasi confidasse nel passaggio, prima o poi, del testimone). Tavares, in attesa di presentare il piano industriale a fine anno, ha inserito Lancia tra i marchi premium di Stellantis, insieme ad Alfa Romeo e a quello francese DS. Nessun rischio di sovrapposizioni, ma una sfida in famiglia all'insegna della diversificazione. Lancia, in pratica, rappresenterà il «modo più elegante per proteggere il mondo»; Alfa Romeo, dal 2024, diventerà Alfa e-Romeo (il marchio non verrà però toccato) per indicare la svolta elettrica; DS innoverà, ma sempre nel segno dell'innato savoir faire.
A 115 anni dalla fondazione, dunque, Lancia si prepara a vivere una nuova vita. Una ripartenza che avrà proprio Ypsilon come protagonista. «Ypsilon è un ponte immaginario tra passato e futuro», spiega Luca Napolitano, ad di Lancia, da quattro mesi impegnato con il suo team a preparare il nuovo corso. E quella che arriverà sarà una nuova Ypsilon anche solo elettrica, «più trasversale di quella attuale - aggiunge il manager, arrivato 21 anni fa nell'allora Fiat -, più moderna e capace di attirare anche la clientela maschile».
La svolta green di Lancia prevede che dal 2026 al 2030 saranno prodotti solo modelli full electric. A realizzarli, dal punto di vista stilistico, ci penserà personalmente Jean-Pierre Ploué, capo del design di Stellantis per l'Europa.
«Abbiamo un piano a 10 anni - afferma Napolitano - già presentato e approvato dal nostro stato maggiore». Ypsilon a parte, il riserbo avvolge i nuovi modelli. Si parla di Crossover, sportiva, ammiraglia. E sarebbe importante far tornare i vertici delle istituzioni ad accomodarsi solo su vetture italiane. Napolitano, parlando, ricorda la Flaminia presidenziale degli anni '60.
Il pensiero, intanto, corre all'Aurelia B24 Spider, protagonista del film cult «Il sorpasso»; all'Appia; alla Flaminia con le sue derivate; alla Thema. E poi Beta Montecarlo, Stratos, Delta Integrale. Una grande storia italiana che verrà fatta, almeno in parte, rivivere.
«Tutte vetture a cui potersi ispirare - aggiunge il capo del marchio - con la B24 Aurelia che resta una delle automobili più belle mai costruite a livello mondiale».
Altra importante novità, confermata da Napolitano, è il ritorno di Lancia all'estero dopo che il marchio è stato confinato per anni in Italia. I Paesi di riferimento saranno i maggiori mercati europei (Francia e Germania in primis), ma anche la Scandinavia, dove l'auto elettrica è già una realtà. Napolitano e il suo team, intanto, pensano anche a come battezzare le novità in cantiere. E fornisce un'indicazione: «La storia insegna che sono stati sempre scelti nomi che rendessero le vetture Lancia subito riconoscibili e con una forte identità. Da qui, le lettere dell'alfabeto greco e romano, ma anche le vie consolari...».
C'è allora da aspettarsi, oltre a Ypsilon, anche una nuova Delta, Beta, Gamma? Ma anche Flaminia, Appia, Aurelia? Possibile, e sarebbe un'ottima idea, viste le migliaia di e-mail di appassionati che da mesi sommergono Napolitano. «Scrivono collezionisti, designer, semplici appassionati: tutti pronti a dare un contributo fattivo a questa sfida», sottolinea il manager.
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