
Nemmeno i dazi Usa riescono a buttar giù i mattoncini della Lego. Che non sono più solo un gioco da ragazzi ma anche un business e un vero investimento per i collezionisti di pezzi vintage e set non più in commercio. Il gruppo danese, il più grande produttore di giocattoli al mondo, ha registrato un 2024 da record, con un aumento del 5% dell'utile netto a 1,8 miliardi di euro e un fatturato di quasi 10 miliardi. L'anno scorso sono stati immessi sul mercato 840 prodotti, registrando un ritorno sul capitale investito del 52 per cento. L'azienda, non quotata in Borsa, guarda con fiducia anche al 2025, nonostante le incertezze geopolitiche e, appunto, le minacce dei dazi. Uno dei principali stabilimenti di Lego è a Monterrey in Messico, tuttavia quello delle tariffe «non è un problema che mi tiene sveglio la notte», ha detto il ceo Niels Christiansen, evidenziando l'aumento del 13% delle vendite in un mercato globale stagnante. «Come ogni ceo, preferisco il libero scambio», ha puntualizzato, ma al momento i dazi «non ci sono, se dovessero arrivare allora penso che troveremmo il modo di gestirli». L'azienda danese a conduzione familiare sta costruendo nuove fabbriche begli Usa, in Virginia (dovrebbe iniziare a produrre nel 2027), e in Vietnam (sarà avviata quest'anno), e sta espandendo lo stesso stabilimento di Monterrey oltre alle strutture già esistenti in Cina e Ungheria. In un mercato che è cresciuto poco o per niente negli ultimi cinque anni, noi siamo cresciuti di circa il 12, 13, 14% ogni anno», ha osservato Christiansen.
Il grande successo di Lego si distingue in un mercato dei giocattoli in crisi. Le vendite dirette al consumatore sono cresciute del 12% lo scorso anno, in netta controtendenza rispetto all'andamento del settore, che ha subito una contrazione dell'1 per cento. Il gruppo ha registrato una domanda più forte nelle Americhe, in Europa e in Medio Oriente che in Asia, in particolare in Cina, dove ha investito molto negli ultimi anni. La società prevede di espandere ancora la sua presenza nei negozi quest'anno e conta di aprire circa 85 punti vendita a livello globale, rispetto ai circa 70 del 2024.
A contribuire al successo della casa danese è il franchising come Lego Star Wars o Harry Potter ma anche le ultime partnership come quelle con l'editore del videogioco Fortnite e con la Formula Uno.
I veri affari si fanno anche tra i collezionisti: la Locomotiva Coccodrillo a scartamento zero degli anni Trenta è stata venduta a 15mila euro su Catawiki. Per comprare i Lego Minifigure di Spider-Man del San Diego Comic-con prodotti nel 2013 c'è chi ha sborsato fino a 8mila euro.
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