Nuovi minimi storici per la lira turca sul dollaro. La lira è scambiata a 5,85 dollari, sulla scia della crisi diplomatica tra Turchia e Stati Uniti per il pastore americano detenuto da Ankara e per il moltiplicarsi dei timori per l'esposizione delle banche europee. La moneta turca è scesa per la prima volta sotto quota 6 dollari, perdendo circa il 12% del suo valore. Poi è risalita a 5,85 dollari.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan punta il dito contro i dazi degli Stati uniti e denunciato "campagne in corso" contro il suo Paese. Il Sultano ha invitato i cittadini a "non prestare loro alcuna attenzione" e a non farsi prendere dal panico: "Se loro hanno i dollari, noi abbiamo la nostra gente, il nostro diritto, il nostro Allah e continuiamo a camminare con passo fermo verso il futuro", ha detto.
La crisi spaventa i mercati e trascina al ribasso le Borse europee, su cui pesano anche l'inasprimento dei dazi. Tutto questo per l'Italia si traduce in un'impennata immediata dello spread, che dopo la chiusura della vigilia a 252 stamattina è salito sopra i 260 punti.
Bagno di sangue a Piazza Affari dove il Ftse Mib arriva a perdere alle 16 oltre 3 punti percentuali (-3,03% a quota 20.980 punti), affossata dai timori per la svalutazione della lira turca nei confronti del dollaro.
Raffica di vendite per i bancari in particolare, con Unicredit particolarmente presa di mira per la sua esposizione verso il mercato della Turchia, dove possiede l'istituto Yapi Kredi: le azioni della banca guidata da Mustier crollano del 6,39% a quota 13,54 euro. Effetti anche sullo sperad che chiude a 267 punti base. Record negli ultimi due mesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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