L'Italia resta leader mondiale delle produzioni alimentari certificate. Lo dice il XII rapporto Qualivita e Ismea sulle produzioni agroalimentari italiane a Dop, Igt e Stg, presentato al Mipaaf di Roma. Il nostro Paese con 269 prodotti tutelati (dei quali 161 Dop, 106 Igt e 2 Stg), 1,27 milioni di tonnellate prodotte, 6,6 miliardi di fatturato alla produzione e 13,2 al consumo, dei quali 2,4 nell'export, è primo nella classifica europea, seguito da Francia (219 prodotti), Spagna (180), Portogallo (125), Grecia (101) e Germania (79), primo Paese non mediterraneo. Centoventi i consorzi riconosciuti dal Mipaaf, oltre a 48 organismi di certificazione autorizzati che svolgono 60.600 visite e 75.700 controlli analitici.
Le novità rispetto allo scroso anno sono 53 nuovi prodotti registrati, dei quali otto italiani: si tratta di 3 Dop (lo Strachitunt, il Miele Varesino e il Pecorino Crotonese) e 5 Igt (la Patata dell'Alto Viterbese, il Torrone di Bagnara, la Pescabivona, la Piadina Romagnola e la Salama da Sugo). Interessante il caso della piadina, un prodotto che coniuga tradizione e innovazione e che sdogana definitivamente il canale street food come veicolo di eccellenze territoriali italiane.
Nel 2013 la produzione certificata nel suo complesso è diminuita del 2,7 per cento. Una flessione determinata principalmente dal calo produttivo degli ortofrutticoli e cereali (-7), mentre i formaggi e i prodotti a base di carne hanno registrato una sostanziale stabilità, mostrando di fatto un consolidamento del livello della loro produzione.
Interessanti alcune classifiche illustrate nel rapporto. Quella regionale, che vede in testa l'Emilia-Romagna con 41 prodotti certificati, davanti a Veneto (36), Lombardia (31) e Sicilia (29). Quella dei Paesi a cui è diretto il nostro export, che vedono in testa la Germania (17,8 per cento), gli Usa (12,1 per cento) e Francia (6,9).
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