Arrivati nella fase finale della trattativa con Etihad Airways, la compagnia degli Emirati arabi che intende rilevare il 49% di Alitalia, arriva la bordata di Lufthansa, che definisce il progetto di alleanza una forma di aiuto di Stato mascherato. "Noi chiediamo alla Commissione Ue - si legge in una nota del gruppo tedesco - di proibire tali tattiche di aggiramento" delle regole della concorrenza. Con un fatturato di 4,8 miliardi di euro nei primi 9 mesi del 2013 (contro gli 1,06 di Alitalia), la compagnia di Abu Dhabi ha 17mila dipendenti e può vantare circa 12 milioni di passeggeri con una flotta di 89 velivoli (ma ne ha ordinati altri 230). La compagnia potrebbe rilevare una partecipazione fino al 49% di Alitalia, o attraverso un aumento di capitale o acquistando le quote degli attuali azionisti. La soglia del 49% non può essere superata per un motivo: se ciò avvenisse la compagnia perderebbe i diritti di volo Ue.
Lufthansa, però, non gradisce il connubio Alitalia-Etihad. E lo dice a muso duro: "Noi rifiutiamo i sussidi periodici e la parziale nazionalizzazione delle compagnie aeree europee - spiega la compagnia in una nota riportata dal sito MarketWatch del Wsj - indipendentemente dal fatto che questi siano provenienti da Paesi europei, Paesi non europei o imprese di proprietà statale". Lufthansa chiede alla Commissione europea di intervenire contro l'accordo che aiuterebbe il vettore italiano ad aggirare le regole in essere nell'Ue. "Il gruppo Lufthansa chiede ai politici che governano di impegnarsi a livello globale per condizioni di lavoro eque".
Sulla nota di Lufthansa è intervenuto anche il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani, che ha espresso molti dubbi sull'eventualità che nell'accordo Alitalia-Etihad ci siano gli elementi per parlare di aiuti di stato: "Si vedrà una volta raggiunto l'accordo ma allo stato non mi pare che la trattativa comporti una violazione delle regole della concorrenza. L'importante è che tutto venga fatto nel rispetto delle regole della Ue e del mercato interno ma non mi pare che si possa parlare di posizioni dominanti."
L’accelerazione per l’ingresso di Etihad in Alitalia fa bene ad Atlantia e alla Immsi di Roberto Colaninno. I due soci della compagnia italiana con il 7,44% e il 10,19% rispettivamente guadagnano in Borsa lo 0,47% e l’1,98%. Ieri Alitalia e Etihad hanno annunciato che sono "entrati nella fase finale di un processo di due diligence volta al possibile investimento di Etihad in Alitalia". "Nei prossimi 30 giorni - proseguiva la nota - entrambe le compagnie e i loro advisor stabiliranno come sviluppare una strategia comune per raggiungere gli obiettivi che i due vettori si sono prefissati".
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