Le mani del governo sui conti correnti dormienti

Il governo si prepara a mettere le mani sui conti correnti dormienti. Un "bottino" da 600 milioni di euro

Le mani del governo sui conti correnti dormienti

Il governo si prepara a mettere le mani sui conti correnti dormienti. Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, è a caccia di risorse per finanziare la manovra e di fatto l'esecutivo ha messo nel mirino proprio quei fondi che dopo un periodo lungo dieci anni non potranno più essere utilizzati. E Tria su questo punto è stato molto chiaro: "A partire da novembre 2018 inizieranno a scadere i termini per l'esigibilità delle somme relative ai primi conti dormienti affluiti al Fondo rapporto dormienti nel novembre 2008".

Di fatto le mani del governo e del Mef attingeranno da quei depositi di denaro o conti correnti che non vengono più movimentati con versamenti o prelievi da almeno dieci anni. Di fatto il tempo complessivo di immobilismo dei conti è in realtà di 20 anni. La prescrizione di fatto viene applocata da quando sono già trascorsi dieci anni dal trasferimento delle somme nel fondo dello Stato.

E questo denaro arriva sul fondo a sua volta dopo dieci anni di "blocco" sul conto. L'importo totale che potrebbe direttamente confluire nelle casse dello Stato ammonta a circa 600 milioni euro. Una "fetta" non indifferente per un governo a caccia di coperture.

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