Grecia, accordo unanime: nuovi aiuti per 86 miliardi

Dopo 17 ore di vertice, l'Eurogruppo ha raggiunto un accordo con Atene. Juncker soddisfatto: "Non ci sarà nessuna Grexit". Ma Tusk già avverte: "Aiuti con rigide condizioni"

Il premier Alexis Tsipras di spalle
Il premier Alexis Tsipras di spalle

Dopo diciassette ore di negoziato e una notte insonne, i capi di Stato e di governo dell’Eurozona hanno raggiunto un compromesso per poter avviare il negoziato su un terzo programma di aiuti alla Grecia. "Accordo", ha twittato poco prima delle nove il primo ministro belga Charles Michel infondendo fiducia ai mercati finanziari. L'intesa raggiunta all'Eurosummit vale 86 miliardi di euro. Ma, come ha subito avvertito Angela Merkel, "la strada sarà lunga e difficile". "Ora - ha fatto eco il capo dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem - il parlamento greco deve legiferare molto rapidamente".

"Abbiamo raggiunto l’intesa - ha annunciato il presidente Ue Donald Tusk al termine del vertice - ora la Grecia sarà in grado di condurre negoziati nell’ambito dell’Esm". Per diciassette estenuanti ore i capi di Stato e di governo hanno continuato a negoziare su ognuno dei punti controversi della bozza di conclusioni lavorata ieri dall’Eurogruppo sulle condizioni chieste ad Atene per avviare i negoziati per un terzo programma di salvataggio con il fondo salva Stati Esm. E, solo dopo diverse interruzioni e varie riunioni in formato ristretto, i leader sono riusciti a trovare un accordo sui punti su cui i ministri delle Finanze si erano bloccati, in particolare sull’uscita temporanea della Grecia, punto escluso nel corso delle trattative. Altro punto di discussione era la creazione di un fondo separato e indipendente in cui conferire beni pubblici da privatizzare da 50 miliardi di euro, da utilizzare per intervenire sul debito pubblico. Gli asset che i greci avrebbero ipotizzato di conferire non superano i 17 miliardi: "I 50 miliardi richiesti non corrispondono - tuona il governo di Atene - al reale valore degli asset disponibili". Il terzo punto di scontro, quello del Fmi, era invece più politico. Alexis Tsipras e la Merkel hanno ingaggiato un violentissimo braccio di ferro sul ruolo dell'organizzazione guidata da Christine Lagarde nel nuovo piano di salvataggio della Grecia.

"L’accordo è stato laborioso e ha richiesto tempo ma siamo soddisfatti - ha annunciato il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker - non ci sarà nessuna Grexit". La Grecia, insomma, non uscirà dall'Eurozona. Ma il cammino per Tsipras è tutto in salita. Come ha spiegato lo stesso Tusk, adesso i ministri delle Finanze Ue dovranno decidere "con urgenza come aiutare la Grecia con un finanziamento ponte". Il piano di aiuti sarà, infatti, avviato, "con rigide condizioni", ma prevederà la creazione di un fondo che "privatizzerà asset di Stato per realizzare profitti" e "servirà ad abbattere il debito e alla ricapitalizzazione delle banche".

L'accordo permetterà, infatti, di ricapitalizzare le banche con 25 miliardi di euro subito. "Abbiamo lottato duro» a Bruxelles - ha assicurato Tsipras - ora lo faremo in Grecia contro gli interessi consolidati".

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