È assolutamente necessario prestare massima attenzione a come si compila il modello 730/2021, il documento per la dichiarazione dei redditi dedicato ai lavoratori dipendenti e pensionati, per evitare brutte sorprese. Il rischio è che il rimborso dell’Irpef venga bloccato in caso di modifiche rilevanti, che incidono in maniera significativa sui redditi o sull’imposta dovuta, ai dati riportati nella precompilata.
Con il provvedimento del 24 maggio di quest’anno l’Agenzia delle Entrate ha definito quali siano gli elementi di incoerenza presenti nella dichiarazione dei redditi in caso di esito a credito, per i quali possono essere effettuati i controlli preventivi all’erogazione del rimborso Irpef.
Tale controlli preventivi possono scattare, come spiega informazionefiscale.it, non solo per i rimborsi di importo superiore a 4.000 euro ma anche per quelli riconosciuti in seguito a modifiche rilevanti al modello 730/2021. Altri elementi di incoerenza ai fini dell’erogazione del rimborso Irpef riguardano lo scostamento per importi significativi dei dati risultanti nei modelli di versamento, nelle certificazioni uniche e nelle dichiarazioni dell’anno precedente, la presenza di elementi di significativa incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni e, ancora, la presenza di elementi di incoerenza rispetto ai dati indicati nelle certificazioni uniche. I controlli preventivi scattano, inoltre, anche in caso di elementi di incoerenza presenti nelle dichiarazioni dei redditi degli anni precedenti.
L’Agenzia delle Entrate, evidenzia invece money.it, può effettuare i controlli preventivi anche quando la dichiarazione dei redditi viene presentata tramite Caf, il Centro assistenza fiscale, o tramite intermediario abilitato. Gli accertamenti, in via automatizzata o mediante verifica della documentazione, possono essere svolti entro 4 mesi dal termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, che per il 730 è fissato al 30 settembre.
Se non ci sono ostacoli, una volta concluse tutte le verifiche che il caso richiede ecco finalmente il
rimborso che è erogato dall’Agenzia delle Entrate non oltre il sesto mese successivo al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, oppure dalla data della trasmissione se questa è successiva a detto termine.
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