La scure di Moody's torna nella notte ad abbattersi sul nostro Paese. Con un tempismo strano, giudicato "inappropriato" anche dalla Commissione Europea, che valuta soprattutto gli "sforzi senza precedenti intrapresi dall'Italia". E delle motivazioni molto politiche. Ma questa volta tutti si rivoltano contro l'agenzia di rating. Anche quelli che, quando tutto faceva brodo per tentare di scalzare il Cavaliere, pendevano dalle labbra di Moody's. C'è rischio che la nostra economia sia contagiata dai mercati della Grecia e della Spagna, ma c'è anche l'incertezza - lo dice l'agenzia di rating nel suo comunicato - relativa alle elezioni nella primavera del 2013.
Il declassamento dei titoli di Stato italiani, di due gradini, da A3 a BAA2, con un outlook ancora negativo, dipende anche dall'incertezza di tutta l'Eurozona e dal rischio che l'Italia finisca vittima di un contagio da parte della Spagna e della Grecia. Il giudizio articolato da Moody's sottolinea il rischio che l'Italia veda "salire i tassi di finanziamento o di non riuscire ad avere accesso ai mercati finanziari a causa della fiducia sempre più fragile e dei timori di un effetto contagio".
In avvio di giornata lo spread tra Btp e Bund continua a salire e si attesta a 481 punti, in deciso avanzamento rispetto al dato di ieri, soprattutto a causa del declassamento arrivato durante la notte. Il rendimento supera la soglia critica del sei percento, fermandosi al 6,03%.
Misure eccessive
Appena arrivato all'assemblea dell'Ance il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha commentato il declassamento, sminuendone il valore: "Moody’s ha fatto una valutazione e noi non possiamo farci niente. Penso che il nostro paese manifatturiero sia molto più forte di quello che appare nella valutazioni". Della stessa opinione il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, che parla di un giudizio "ingiustificato e fuorviante".
Asta Btp positiva
I risultati dell'asta odierna hanno portato il livello medio di finanziamento del debito pubblico italiano al 3,34 per cento, in rialzo di solo due punti base e su un livello comunque inferiore rispetto al 3,61% del 2011.
Severo anche il commento del presidente del Consiglio Mario Monti: "L’Italia è virtuosa ma invece di premiarci ci puniscono, e tutto questo è creato da disturbi da Paesi terzi."
Nel tardo pomeriggio arriva un'altra bastonata nei confronti di Moody's.
I Pm di Trani hanno chiuso le indagini e bocciano senza appello l'operato dell'agenzia di rating: Gli analisti di Moody’s Abercromby e Wassemberg "fornivano intenzionalmente ai mercati finanziari informazioni tendenziose, distorte (e, come tali, anche falsate) in merito all’affidabilità creditizia del sistema bancario italiano, idonee a disincentivare l’acquisto di titoli bancari italiani e deprezzarne, così, il valore". E, per una volta, oltre al tempismo di Moody's c'è stato anche quello della giustizia italiana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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