Il Monte dei Paschi di Siena annuncia un’offerta pubblica di acquisto su 11 obbligazioni subordinate (valore complessivo di 4.289 milioni), con l’obbligo per chi aderisce di reinvestire il corrispettivo incassato nell’aumento di capitale da 5 miliardi. La conversione, su base volontaria, rientra nell’ambito del piano di ricapitalizzazione che sarà sottoposto al voto dell’assemblea convocata a Siena per il 24 novembre. Convertire i bond subordinati in azioni serve a coprire parte dei cinque miliardi di euro di deficit patrimoniale che deriveranno dall'operazione di deconsolidamento di 27,7 miliardi di sofferenze e dall'innalzamento delle coperture sui rimanenti crediti deteriorati che resteranno in pancia a Mps.
L’operazione - si legge in una nota dell’istituto - risponde alla primaria esigenza di soddisfare i requisiti e le richieste segnalati dalla Bce, che ha richiesto a Mps di predisporre e annunciare una soluzione credibile e adeguata a fronteggiare le criticità e le sfide di Mps come identificate nei precedenti risultati dell’attività di vigilanza ed emerse, da ultimo, dallo stress test condotto dall’Autorità bancaria europea, in collaborazione con Banca d’Italia, la Banca centrale europea, la Commissione europea e il Comitato europeo per il rischio sistemico e concluso nel mese di luglio 2016. L’operazione di conversione dei bond (valida solo per l'Italia) sottolinea l’istituto, presenta caratteristiche di complessità, essendo costituita da diverse componenti, ciascuna delle quali è essenziale a realizzare le finalità cui l’operazione è nel suo complesso preordinata. Le componenti dell’operazione, tra cui la presente offerta, sono collegate tra loro e, pertanto, il perfezionamento di ciascuna di esse rappresenta una condizione per il perfezionamento delle altre.
La minaccia del bail in
Se il salvataggio di Mps non dovesse riuscire e la banca non fosse "in grado di rispettare i requisiti patrimoniali" chiesti dalla Bce, spiega in una nota Mps, l’istituto "potrebbe subire un grave pregiudizio per la propria attività, fino a compromettere la sussistenza dei presupposti per la continuità aziendale, nonché importanti effetti negativi sulla propria situazione economica, patrimoniale e finanziaria". E il mancato rispetto dei requisiti patrimoniali può far scattare l’applicazione degli strumenti di risoluzione "che prevedono tra le altre cose la possibile conversione forzata dei titoli subordinati".
Tonfo in Borsa
Piazza Affari ha chiuso sui valori della vigilia (Ftse Mib -0,02% a quota 16.682 punti; All Share -0,08%) una seduta comunque volatile in scia alle incertezze legate ancora in parte alla vittoria di Trump alle presidenziali Usa e soprattutto all’esito del referendum del 4 dicembre.
Sul listino principale tonfo di Mps (-10% a 0,2519 euro per azione) con l’annuncio della conversione dei bond e il rischio che se questa operazione non dovesse avere "esito soddisfacente" verrebbe messa a rischio la stessa continuità aziendale dell’istituto. Contagiato negativamente l’intero comparto finanziario, con Unicredit a -4,11%, Intesa Sanpaolo -2,27%, Generali -0,93%, Ubi Banca -4,90%. Si è salvata Mediobanca con un progresso dello 0,36%.
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