Mps, Viola incassa i Monti-bond per ripartire

Oggi in cda il prestito da 3,9 miliardi. Ma i concorrenti sono all'attacco. In fila 1.500 addetti per andare in pensione. Si teme la fuoriuscita di manager con qualche miliardo: dossier all'Abi

Mps, Viola incassa i Monti-bond per ripartire

Il Tesoro firma l'assegno da 3,9 miliardi per rimpinguare il patrimonio del Monte Paschi. Il termine ultimo è domani, ma i Monti bond dovrebbero essere sul tavolo del cda in agenda oggi. I titoli pubblici, la cui sottoscrizione da parte dello Stato è contestuale all'emissione di Mps, hanno una remunerazione base del 9%, che crescerà di 50 punti base ogni anno. Tradotto in denaro, a dicembre il gruppo presieduto da Alessandro Profumo dovrà pagare 350 milioni di interessi, cui sommare (questa volta) i 170 dovuti per i 2 miliardi di vecchi Tremonti-Bond, ora restituiti.

A tenere banco nella città del Palio sono però soprattutto i possibili contraccolpi dello scandalo derivati che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati dell'ex presidente Giuseppe Mussari e in carcere il capo della finanza Gianluca Baldassarri: si tratta delle operazioni Santorini, Alexandria e Nota Italia, con cui il Mps ha tentato di rimediare a precedenti minusvalenze.

Numeri ufficiali non ce ne sono ma, secondo quanto si vocifera nel palazzo medioevale di Rocca Salimbeni, la banca correrebbe il rischio di veder fuggire masse per qualche miliardo tra risparmio gestito, depositi ordinari e il mondo del private banking. A preoccupare è l'aggressività con cui alcune concorrenti stanno sfruttando il momento per sottrarre a Mps i clienti e i manager del commerciale con i portafogli più interessanti. A Siena si teme che, se fosse confermata la voce di un danno potenziale fino a 3-4 miliardi, l'istituto rivedrà anche i crediti. La raccolta complessiva a settembre era 257 miliardi, di cui 135 diretta (i conti correnti pesavano per 58 miliardi).

Malgrado la consegna del silenzio, tra i soci di Palazzo Altieri si dice che il nodo Mps ha tenuto banco anche al summit di presentazione tra i leader sindacali e il presidente Antonio Patuelli, scortato dal «vicario» Francesco Micheli, dal direttore generale Giovanni Sabatini e dai due direttori centrali Gianfranco Torriero e Giancarlo Durante.
Dopo un periodo d'inevitabile nervosismo per l'azione della magistratura, la situazione sarebbe comunque tornata alla normalità nelle agenzie Mps. Incassando i Monti Bond, Siena rimette inoltre in sesto il patrimonio (il Core Tier One si porta attorno al 10,8%) e si concentrerà sul piano industriale: l'obiettivo è rimborsare i titoli pubblici nel 2016.

Tre le priorità sul tavolo: lo scorporo delle attività di back office, per cui l'ad Fabrizio Viola ha promesso l'avvio entro marzo della gara per la ricerca del partner, l'incorporazione di Antonveneta e la definizione del numero di pre-pensionati. I dipendenti che si sono messi in fila per uscire dal gruppo tramite il Fondo esuberi sarebbero 1.500-1600 contro i 1.000 posti disponibili.

Oggi il board dovrebbe quindi anche decidere fino a che punto aumentare la capienza del Fondo: i sindacati sono stati convocati domani mattina dal capo delle risorse umane Ilaria Dalla Riva. Mercoledì inizierà invece la trattativa per «armonizzare» i contratti dell'ex Antonveneta.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica