Mundys incassa l'ok alla "mappa fiscale" e accelera verso nuovi bond sostenibili

La Fair Tax Foundation conferma la trasparenza delle imposte della società in ogni Paese

Mundys incassa l'ok alla "mappa fiscale" e accelera verso nuovi bond sostenibili
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Mundys studia l'accesso a nuova finanza sostenibile, cioè bond con caratteristiche Esg. Un obiettivo a tendere che la società della famiglia Benetton, presieduta da Giampiero Massolo, potrà raggiungere grazie alla «mappa fiscale» (da 2,2 miliardi nel 2022) messa a punto dal gruppo e la cui trasparenza è stata riconosciuta dalla Fair Tax Foundation. L'organizzazione britannica indipendente e no-profit che promuove l'operato trasparente di realtà aziendali internazionali ha confermato anche quest'anno il gruppo infrastrutturale come unica azienda italiana tra gli accreditati. La società nel 2023 ha infatti pubblicato la seconda edizione del Tax Transparency Report, uno studio dove viene illustrato dettagliatamente il contributo fiscale di tutte le compagnie del gruppo nei Paesi in cui opera.

Il report mette in luce l'ammontare delle imposte pagate (tax borne) e delle imposte raccolte e riversate alle amministrazioni fiscali locali (tax collected). Nel 2022, l'ammontare raggiunto è stato di 2,2 miliardi di euro per una incidenza sui ricavi del 16,7% della tax collected, e del 33,7% per le tax borne.

In particolare, la Francia si conferma il principale Paese in termini di contribuzione fiscale, rappresentando il 39% delle imposte (anche in virtù degli asset aeroportuali e autostradali controllati nel Paese), seguito dall'Italia (17%), dalla Spagna (13%), dal Brasile (11%) e infine dal Cile (8%). L'Italia è tuttavia prima per numero di addetti e relativo contributo fiscale.

«Questo riconoscimento e la recente pubblicazione della seconda edizione del Tax Transparency Report, sono la testimonianza della determinazione con la quale Mundys sta portando avanti il raggiungimento degli obiettivi Tax/Esg», ha commentato Giuseppe Natali, responsabile affari fiscali della capogruppo spiegando che «questa ulteriore conferma, attribuita a Mundys da un soggetto indipendente rafforza la credibilità dell'azienda - e del percorso di buona governance fiscale intrapreso - anche sotto il punto di vista dell'accesso al mercato del debito obbligazionario e bancario, in Italia e a livello internazionale. Anche sotto questo aspetto, stiamo monitorando gli sviluppi in corso sulle forme di finanziamento alternativo, come i bond sostenibili, che sembrano via via attribuire nuovo valore alle metriche social e di governance nella gestione del business.

Prima però, già nel 2024, puntiamo a far sì che questo immenso lavoro di trasparenza ci venga certificato anche dal revisore dei conti insieme al bilancio, un ulteriore tassello all'insegna della stabilità».

D'altra parte, la macchina è stata già avviata: Mundys, che ha rifocalizzato business e obiettivi, ha recentemente convertito il proprio debito bancario, pari a 3 miliardi, correlandolo per intero a obiettivi Esg.

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