Musk entra nel cda di Twitter. E cresce la tensione con l'ad

Lanciato un sondaggio tra gli utenti per permettere la modifica dei messaggi. Dorsey: "Elon è il benvenuto"

Musk entra nel cda di Twitter. E cresce la tensione con l'ad

Il primo passo di Elon Musk (in foto) all'interno della stanza dei bottoni di Twitter sembra quello dell'elefante che non vuole rompere la cristalleria. Dopo averne acquistato il 9,2%, il guru di Tesla è entrato ieri nel consiglio di amministrazione del social network, impegnandosi a non oltrepassare la soglia del 14,9% fino a 90 giorni dopo la scadenza del suo mandato, prevista per il 2024.

È una sorta di atto di non belligeranza, controfirmato e depositato presso la Sec, che pare escludere mosse ostili, compresa una completa acquisizione dell'azienda per cui il vulcanico imprenditore ha, al momento sborsato, quasi tre miliardi di dollari. Nessuno, però, è disposto a scommettere un cent sul suo ruolo da semplice spettatore pagante. Non ci crede per prima Wall Street, dove ieri il titolo ha guadagnato un altro 4%, dopo il +27% di lunedì scorso.

Musk ha in effetti tutta l'aria di voler rivoltare Twitter come un calzino, ripulendola da quell'eccesso di politicamente corretto che ha l'odore sgradevole della censura. Dopo averne denunciato il deficit di democrazia, è entrato con l'intenzione di farne un'arena della libertà di parola, un potere di cui spesso ha peraltro abusato cambiando parere con imbarazzante facilità. E il suo primo atto da componente del board dimostra che non resterà a guardare: con un tweet, ha chiesto subito ai suoi 80mila seguaci se vogliono il tasto di modifica, quell'edit button presente su Facebook e Instagram che permette di correggere ciò che è finito in rete. Al momento, nel sondaggio vincono i sì con il 74%. Tra i tanti i commenti c'è chi chiede che la modifica venga fatta a due condizioni: che sia disponibile solo per pochi minuti, e sia accompagnata da un link per rimandi al post precedente. «Sembra ragionevole», ha risposto Musk. «Molto contento di Elon nel cda», ha scritto il fondatore del social network Jack Dorsey che condivide con il papà di Tesla anche la passione per le criptovalute. Ma Musk, con il suo primo atto da azionista-consigliere pare aver toccato, non certo inconsapevolmente, un nervo scoperto. L'ad di Twitter, Parag Agrawal, ha infatti subito invitato gli utenti a «votare con attenzione» poiché le conseguenze «saranno importanti». Prime frizioni, e non saranno le ultime.

Molti analisti pensano che sia l'inizio di un duello in cui solo uno resterà in piedi. Il terreno di scontro più probabile sarà quello che riguarda la rimozione di alcune restrizioni sui contenuti. Tema delicatissimo, visto che potrebbe allontanare alcuni inserzionisti e rendere una missione impossibile l'obiettivo di alzare, entro la fine del 2023, da 217 milioni a 315 milioni gli utenti attivi giornalieri monetizzabili, cioè coloro da cui dipendono i ricavi attraverso la condivisione dei link pubblicitari. Ma la scintilla capace di far deflagrare il conflitto potrebbe essere la riabilitazione di Donald Trump, sospeso dal 9 gennaio 2021.

Il rischio, soprattutto per il futuro andamento di Twitter in Borsa, è che Musk potrebbe togliere il disturbo e creare una nuova piattaforma, se gli fosse impedito di apportare cambiamenti alle politiche sui contenuti. Chiosa un trader: «È tempo di tirare fuori i popcorn e guardare gli sviluppi nei prossimi mesi». Ci sarà da divertirsi.

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