"Niente rimborsi di Stato" Bruxelles gela i risparmiatori

L'Ue si oppone ai rimborsi di Stato per chi ha avuto perdite: "Il fallimento di una banca non è una crisi umanitaria". E Padoan propone un arbitrato gestito dalla Consob

"Niente rimborsi di Stato" Bruxelles gela i risparmiatori

Gli euroburocrati di Bruxelles gelano i risparmiatori che hanno avuto ingenti perdite con il fallimento delle quattro banche salvate in extremis dal governo. Nel momento in cui Matteo Renzi si appresta ad adottare l’emendamento per tutelare le vittime del crack, fonti europee vicine al dossier hanno fatto sapere che per dare sollievo ai risparmiatori delle banche in fallimento quello che non è possibile fare è che lo stato paghi direttamente chi ha subito le perdite.

Lo schiaffo più bruciante dell'Unione europea agli obbligazionisti finiti sul lastrico non è solo il niet ai rimborsi di Stato. Le motivazioni che hanno spinto i grigi burocrati a opporsi sono, se possibile, ancor più violente. "Il fallimento di una banca e l’eventuale perdita, per esempio, di un appartamento da parte degli obbligazionisti che hanno subito perdite - spiegano - non può essere considerata una crisi umanitaria come quelle provocate da alluvioni o altri disastri". Si fa, intanto, strada l'idea di un arbitrato gestito dalla Consob per valutare caso per caso quali perdite hanno subito i risparmiatori clienti delle quattro banche per risarcirli attraverso un fondo di solidarietà. Un'idea che è stata presentata dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e che l'Unione europea avrebbe già definito "molto buona", anche se ancora non ufficialmente. Negli uffici della Commissione Ue i tecnici si riservano, infatti, di analizzarne i contenuti nel dettaglio. Viene quindi considerato accettabile il principio di trovare il modo di risarcire quanti hanno subito perdite se i loro redditi sono particolarmente bassi. Secondo quanto si apprende, Bruxelles non considera invece come accettabile l'ipotesi di un intervento in termini di "aiuti umanitari".

Infine, un'altra strada che Bruxelles considera percorribile è quella di concedere un prestito alle bad bank da utilizzare per risarcire i risparmiatori più deboli, a condizione che le stesse istituzioni provvedano poi a restituire il debito allo Stato una volta ricreata liquidità con la cessione dei propri asset.

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