Norda e Sangemini verso il concordato

Acque Minerali Italia si prepara alla ristrutturazione

Anche se in Italia l'acqua del sindaco è generalmente snobbata a favore di quella in bottiglia - con 222 litri a testa all'anno siamo secondi per consumo al mondo dietro al Messico - il business rischia di rimanere a secco.

A fare acqua è il gruppo della famiglia Pessina, Acque Minerali Italiane (Ami) che a sua volta comprende tre società: la storica Norda, Gaudianello e Sangemini, acquisita nel 2014 per 16 milioni e con l'azzeramento dei debiti. Il quarto produttore italiano del settore con il 6,7% del mercato e oltre cinquant'anni di storia alle spalle, ha presentato ieri, presso il Tribunale di Milano, la domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo «in bianco» in continuità (in cui ci si riserva di presentare successivamente la documentazione a corredo della richiesta). Una strada scelta in quanto indentificata, secondo una nota di Ami come «il percorso più efficace per ristrutturare la società». La decisione è stata «preventivamente» comunicata anche ai sindacati, da settimane sul piede di guerra, «in un'ottica di piena trasparenza e di coinvolgimento nel percorso futuro».

Acque Minerali Italiane ha otto siti produttivi distribuiti su tutto il territorio del Paese, 26 sorgenti disponibili, 27 linee di produzione e 400 dipendenti. Dopo anni vissuti a suon di acquisizioni, i Pessina si sarebbero però trovati a corto di liquidità. Un anno fa gli azionisti avevano messo mano al portafoglio e ricapitalizzato la società con 15 milioni destinati, in teoria, a cogliere altre opportunità di investimento. Ma qualcosa deve essere andato storto. In effetti, nell'ultimo bilancio pubblicato, quello 2018, Ami aveva registrato un buco di 6,98 milioni (da un utile di 833mila nel 2017) su un fatturato di 121 milioni (dai 69 del 2017). Si era ventilato, un interesse di San Benedetto della famiglia Zoppas, secondo operatore in Italia dietro a Sanpellegrino, ma nulla si è finora concretizzato. Intanto presso il ministero dello Sviluppo economico è stato convocato un tavolo con i sindacati per il 12 marzo.

Per i Pessina, il periodo forse non tra i più felici.

Anche Pessina Costruzioni, azienda di famiglia è stata ammessa la scorsa estate al concordato preventivo, mentre l'incursione nell'editoria, con l'Unità (rilevata nel 2016 e chiusa due anni dopo) dovrebbe essere un capitolo chiuso.

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