In extremis resta a galla il dossier Fincantieri-Stx che martedì - dopo le esternazioni di Bruxelles e il lungo silenzio politico - sembrava essere definitivamente naufragato. ll governo francese, a meno di 24 ore dalla scadenza dell'affare, ha proposto a Fincantieri la proroga di un mese per il perfezionamento del contratto di cessione del 50% dei Chantiers de l'Atlantique, i cantieri navali di Saint Nazaire. A riferirlo è un portavoce del ministero dell'Economia francese sottolineando che la proposta di proroga di un mese «consentirà alla Commissione Ue di finalizzare la sua istruttoria e a Fincantieri di rispondere alle ultime richieste della Commissione Ue». Una precisazione che resta un giallo visto che Fincantieri aveva già fatto sapere di aver fornito a Bruxelles tutte le informazioni del caso.
Quali sono dunque i punti ancora da chiarire? Tra le ultime richieste che la direzione generale della Concorrenza (DG Comp) avrebbe posto alle parti in causa ci sarebbe quella di delineare uno scenario del mercato crocieristico post-pandemico. Una richiesta alla quale non sarebbe stato possibile fornire risposta, in quanto essendo la pandemia da Covid-19 ancora in atto, non sarebbe ragionevole immaginare, quali potrebbero essere gli sviluppi del comparto. Al momento le navi da crociera sono ferme in tutto il mondo e lo scenario è pervaso da forti incertezze.
Fincantieri, dal canto suo, ha comunque acconsentito alla proposta del governo francese. «Come industria - spiega - abbiamo fornito tutti i chiarimenti che ci sono stati richiesti da Bruxelles, il dossier quindi si conferma di natura politica. Parigi ci ha chiesto di prorogare di un mese il termine per la finalizzazione dell'accordo e noi acconsentiremo. Ora Bruxelles dovrà rispondere ai due Stati», sottolinea il portavoce, riferendosi alla lettera congiunta che il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli dovrebbe scrivere con il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire ai Commissari Ue Margrethe Vestager e Thierry Breton.
Un interlocutore non casuale quest'ultimo, visto che in passato si è detto più volte favorevole a rivedere le regole «anacronisitche» sulla concorrenza.
E che svela come, al momento, la palla sia più che altro nel campo di Bruxelles.La notizia ieri ha comunque sostenuto il titolo in Borsa che, nell'ultima seduta dell'anno, ha chiuso a 0,55 euro in rialzo dell'1 per cento.
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