All'indomani del lunedì nero che ha mandato in fumo oltre 120 miliardi di euro di capitalizzazione, le Borse del Vecchio Continente continuano a soffrire. L'annuncio (a brucia pelo) di nuove elezioni in Grecia ha gettato il panico su tutti i principali mercati finanziari dell'Eurozona, seriamente preoccupati per il futuro della moneta unica e dell'Unione europea.
Da questa mattina, i ribassi sono stati sempre generalizzati. Le Borse europee non sono mai riuscite a risollevare la testa. Il Ftse 100 di Londra perde lo 0,51% a 5.437,62 punti, il Dax di Francoforte lascia lo 0,79% a 6.401,06 punti e il Cac 40 di Parigi mostra un calo dello 0,61% a 3.039,27 punti. A Madrid l'Ibex arretra dell'1,6% a 6.700,7 punti, mentre ad Atene il Ftse Athex 20 precipita del 4,25% a 212,35 punti. A Piazza Affari l'indice Ftse Mib perde il 2,56%, mentre il differenziale tra il rendimento dei Btp italiani e quello dei Bund tedeschi è tornato a sfiorare quota 440. Sono le banche, massicciamente downgradate ieri in tarda serata da Moody’s, a pagare per prime il conto della giornata. Bper - 8,79%, Mps -7,4%, Banco Popolare -6,7%, Unicredit - 5,53%, Intesa -5,47%, Ubi -5,35%. Mediolanum ha perso il 5,68%, Popolare Milano il 4,86%, Mediobanca il Atene3,9%. Sul listino principale, si contano comunque sulle dita di una mano i titoli non in rosso. Male anche A2A (-5,13%), Mediaset (-4,35%), Finmeccanica (-4%).
Continuano anche oggi le tensioni sui titoli di Stato. Lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi è tornato a toccare e varcare la soglia drammatica dei 450 punti base sulla piattaforma Reuters, per poi attestarsi a quota 449.
In mattinata era arrivato fino a un massimo di 456 punti: cifre da capogiro. Il rendimento è schizzato al 5,94%. Sulla piattaforma Bloomberg, che si basa su un benchmark differente, lo spread è comunque a 433 punti, dopo aver superato i 440 punti base.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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