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Al via la nuova Irpef: ecco cosa cambia in busta paga

Rivoluzione in busta paga grazie al taglio dell'Irpef e tutte le altre novità con le aliquote, i bonus e l'assegno familiare: ecco cosa cambia

Al via la nuova Irpef: ecco cosa cambia in busta paga

Come abbiamo visto recentemente sul Giornale.it, la Manovra finanziaria per il 2022 è stata approvata e tra le principali misure contenute nel provvedimento risultano la riforma dell'Irpef, la stretta contro le delocalizzazioni (1,5 miliardi di euro ogni anno dal 2022 al 2026), la proroga di sei mesi per pagare, senza interessi di mora, le cartelle esattoriali notificate dal primo gennaio al 31 marzo 2022 e un piano per raitezzare le bollette in 10 mesi

Cosa cambia in busta paga

Innanzitutto, i cambiamenti più importanti riguarderanno gli assegni familiari ma sarà in generale tutto l'impianto ad essere modificato: già da gennaio, infatti, saranno operative le disposizioni che modificano gli scaglioni e le aliquote di tassazione dell'Irpef. Le aliquote fiscali scendono da 5 a 4, vengono rimodulate le detrazioni e solo per il 2022 viene introdotto uno sconto sui contributi previdenziali. Verrà poi tolta l'Irap, l'imposta regionale sulle attività produttive, per le ditte individuali.

Come riporta il Corriere della Sera, poi, entra in vigore la detrazione fiscale per redditi del lavoratore dipendente che vengono assimilati se il reddito totale è superiore a 28 mila euro ma non supera le 40 mila euro. E poi, sarà attuato un parziale esonero contributivo per tutti i dipendenti che hanno un reddito inferiore a 34.996 euro. In questo modo, gli effetti in busta paga saranno evidenti perché tutte le modifiche sopra elencate produranno differenze evidenti tra ritenute e bonus. È chiaro che questa situazione favorirà principalmente i redditi medio-alti. Se vogliamo fare un esempio pratico, si avranno 158 euro in più in busta paga "per i redditi fiscali da 10 mila euro, incasserà 422 euro di più chi ne guadagna 15 mila l’anno ma addirittura 1.143 per chi dichiara 40 mila euro e 990 per chi ne dichiara 50 mila", secondo le tabelle del Corriere. Questo meccanismo premia maggiormente chi guadagna di più, almeno fino alla soglia dei 55 mila euro annui.

Altri esempi

Come riporta la tabella del Corriere, la differenza rispetto al 2021 varia, da 70,48 euro in più dei redditi più bassi fino a 944,40 euro per chi ha una retribuzione lorda di 44mila euro annui. In mezzo a questa forbice troviamo un aumento di 422,71 euro per le retribuzioni lorde fino a 16.518 euro, 319 euro in più per chi guadagna 22.024 euro, 196 euro nette per chi intasca 30mila euro l'anno, +233,25 euro per chi percepisce 33.036 euro, 152,87 euro per chi intasca 38.542 euro per poi passare alle fasce più alte con guadagni di 738,97 euro chi ha uno stipendio lordo di 55.060 euro, +670euro chi ne guadagna 60mila, 570 euro chi percepisce 66mila euro e 270 euro per chi ne prende 82.590.

Cosa cambia da marzo

Fra due mesi scarsi, dal 1° marzo 2022, saranno effettive anche le detrazioni per i figli a carico e gli assegni familiari seppur qualche cambiamento sarà operativo anche tra gennaio e febbraio. Non bisogna tralasciare l’impatto dell’Assegno Unico Universale Familiare al via da marzo, per il quale ci sono nuove e particolari regole rispetto all'ormai consolidata ritualità degli assegni familiari dati dal datore di lavoro in busta paga. L'introduzione di questa nuova misura consentirà la fine delle detrazioni fiscali per i figli a carico, evento non trascurabile per le famiglie con molti figli. L’assegno unico e universale, poi, non farà parte della busta paga ma verrà corrisposto direttamente al lavoratore da parte dell'Inps.

"La mensilità di marzo sarà da gestire con una buona informativa preventiva - commenta al Corriere Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro - perché conterrà somme percepite in meno dai lavoratori che subiranno una riduzione della somma corrisposta dal datore di lavoro, corrispondente alla perdita delle detrazioni fiscali per i figli a carico e degli assegni per il nucleo familiare". In pratica, busta paga più striminzita e assegno erogato dall'Inps. Adesso, tutto dipenderà dal reddito Isee con il conseguente coinvolgimento patrimoniale.

"Ai fini della liquidazione dell’assegno conteranno anche case e risparmi, così come esposti nell’Isee - conclude De Luca - Le prime proiezioni non lasciano spazio a un grande ottimismo circa la quantificazione effettiva, che in molti casi risulterà una sorpresa, non sempre positiva".

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