Come stabilito dal governo, dal 1°febbraio il green pass servirà anche per entrare dal tabaccaio. La Giunta nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, però, non ci sta e ha deciso di chiudere le serrande, fino a da destinarsi, per protestare contro l'obbligo di controllo del certificato verde.
Sciopero in vista per i tabaccai
Si prepara, così, il braccio di ferro con il governo. "Abbiamo avviato una trattativa - ha affermato il presidente nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, Giovanni Risso - e a breve incontreremo il sottosegretario alla salute Andrea Costa che ha mostrato attenzione alle nostre rivendicazioni". La questione, secondo il presidente, è basato sul buonsenso e non sul principio. "Capiamo l'importanza del Green Pass come ostacolo al diffondersi dei contagi e, soprattutto, come stimolo alla vaccinazione anche per i più recalcitranti", ha continuato Risso.
"Si rischia il caos"
La parola buonsenso, aggiunge il presidente della Fit, è perché 13 milioni di italiani si recano quotidianamente dai tabaccai "non solo per comprare le sigarette ma, soprattutto, per pagare le bollette, ritirare un pacco o comprare i biglietti dei bus locali", ha sottolineato, precisando come già adesso i clienti rispettino tutte le misure in vigore, dal distanziamento all'ingresso contingentato rispettando pazientemente il proprio turno. "Come si può non immaginare il caos che l'obbligo di controllo del green pass porterà? Come si può non vedere che piuttosto che fare la fila per acquistare un pacchetto di sigarette legali ci si rivolgerà al mercato clandestino, in mano a chi certamente non è interessato al possesso del Green Pass? Come si può - insiste il presidente all'Ansa - non tenere nella giusta considerazione il rischio cui si dovranno esporre i tabaccai uscendo dal bancone, spesso blindato per motivi di sicurezza?"
"Norme per tabaccai un'anomalia"
Quella dei tabaccai è "un'anomalia, un controsenso rispetto al rigore dello scorso anno; come è ragionevole che alcuni servizi pubblici consentano l'accesso a chi non è vaccinato" aveva affermato alla trasmissione "Omnibus" il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, all'indomani dell'ultimo Dpcm e ricordando l'ordinanza che ha consentito ai non vaccinati di poter lasciare l'isola. "In questo momento - ha premesso Musumeci - è difficile trovare una linea di demarcazione nitida, di fronte a una esperienza del tutto nuova per noi".
Difficilmente, crediamo, potranno essere prese decisioni diverse
almeno non prima che sia entrata in vigore la norma (1°febbraio). Sarà decisivo il dialogo con Costa il quale proverà a mediare e trovare una soluzione prima che i lavoratori incrocino le braccia e abbassino le saracinesche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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