Gli occhi della Gdf sulla e-fattura

La bozza del decreto fiscale fa discutere. I dati trasmessi con la fattura elettronica potranno essere utilizzati per altri fini, non necessariamente collegati all'ambito tributario

Gli occhi della Gdf sulla e-fattura

La bozza del decreto fiscale fa già discutere, anche se deve ancora passare dal consiglio dei ministri. Il motivo? Ci sono diversi punti controversi su cui vale la pena soffermarci, a partire da quello riguardante la fattura elettronica.

Il decreto prevede infatti che Guardia di finanza e Agenzia delle entrate possano avere libero accesso ai dati della fatturazione. In questo modo, fa notare il quotidiano Italia Oggi, le informazioni trasmesse con la fattura elettronica potranno essere utilizzate per fini non necessariamente collegati all'ambito tributario, come fonti di prova e indagini.

Viene inoltre introdotto un nuovo strumento per sottrarre a chi è indagato per reati fiscali beni dal valore sproporzionato al suo reddito. Si tratta della cosiddetta confisca per sproporzione, che si aggiunge alla stretta sulle indebite compensazioni.

Quest'ultima misura prevedrà l'obbligo di presentare preventivamente le dichiarazioni dalle quali emerge il credito, per importi superiori ai 5 mila euro annui.

I nuovi utilizzi della fattura elettronica

Ma è la fattura elettronica che ne esce stravolta, ma soprattutto rischia di diventare una sorta di cavallo di Troia in mano alle procure, che potranno utilizzarne i dati senza alcun limite.

La modifica prospettata – riporta il documento – offrirebbe la possibilità di utilizzare tale importante patrimonio informativo per tutte le funzioni istituzionali di polizia

economico-finanziaria”.

I dati raccolti, oltre a poter essere usati anche in settori diversi da quello tributario, costituiranno una vera e propria banca dati dalla quale attingere prove durante i procedimenti penali.

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