Occhi sul Salone del Mobile. È un segnale per la ripresa

Mentre le filiere produttive italiane sono costrette a fare i conti con l'aumento dei costi derivanti dall'emergenza energetica, Federlegno Arredo ha annunciato che si svolgerà regolarmente il Salone del Mobile

Occhi sul Salone del Mobile. È un segnale per la ripresa

Mentre le filiere produttive italiane sono costrette a fare i conti con l'aumento dei costi derivanti dall'emergenza energetica con tutti gli interrogativi che questo imprevisto comporta, Federlegno Arredo ha annunciato che si svolgerà regolarmente la sessantesima edizione del Salone del Mobile. A giugno, dal 7 al 12. Nel suo format di successo, sia nei padiglioni di Rho - Fiera Milano con oltre 2mila espositori sia nel Fuori Salone con la città che si accende in più zone per ospitare eventi legati all'innovazione con la firma dei brand del design. È molto importante che la prestigiosa manifestazione si svolga regolarmente dopo l'annullamento di due anni fa e l'edizione ridotta del 2021, una sorta di generoso presidio del territorio ma, per i motivi noti, oggettivamente insufficiente per le legittime esigenze del settore. Il titolo di quest'anno contiene il senso di una sfida ambiziosa: «Progettare la sostenibilità, celebrare la bellezza». Non è cosa semplice promettere un impegno su due questioni così decisive per lo sviluppo come la sostenibilità e la bellezza quando nel cuore dell'Europa è in corso un conflitto provocato dall'invasione russa in Ucraina.

Eppure, le complessità vanno affrontate con una visione strategica specie se i soggetti coinvolti sono in primo luogo gli imprenditori. Che sanno bene che il 5,3% di materie prime (tronchi, pannelli e segati) proviene (adesso dobbiamo dire proveniva?) da Russia, Ucraina, Bielorussia. E che per l'arredo e il design italiano il mercato russo, dopo la caduta del regime sovietico, ha via via acquistato una notevole rilevanza. La sfida per il sistema industriale del mobile, alla luce di quanto sta avvenendo ad est e con le inevitabili conseguenze, sarà individuare mercati alternativi altrettanto significativi.

Investendo in modo massiccio sull'Europa occidentale e sugli Stati Uniti. Oltre che sui Paesi ricchi del mondo arabo. Per sostenere questo settore, vera eccellenza italiana, il governo deve necessariamente fare la propria parte. Con iniziative concrete e di ampio respiro.

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