Cambia il codice della strada e viene modificata anche la normativa che riguarda la revisione delle auto. La revisione è quel controllo ufficiale di sicurezza a cui sono sottoposti tutti i veicoli che circolano in Italia. Senza il via libera del meccanico di fiducia scatta in automatico il divieto alla guida. L’ispezione aiuta a garantire che ogni veicolo sia adatto alla circolazione e ha lo scopo di mantenere tutti al sicuro sulla strada. Chi non sottopone la propria automobile alla revisione, secondo le scadenze previste, è soggetto a una sanzione che varia dai 168 a 674 euro. Multa che diventa doppia in caso di controllo saltato per una seconda volta. In tutti i casi, il veicolo è sospeso dalla circolazione fino all’effettuazione con esito positivo della revisione. Se si guida un veicolo sospeso dalla circolazione l’importo della sanzione aumenta considerevolmente.
A voler essere precisi, l’auto senza revisione può circolare solo per raggiungere l’ufficio del dipartimento per i trasporti, la navigazione e i sistemi informativi e statistici per fare il "check". Nel caso di circolazione con un veicolo sospeso, la multa va dai 1.941 e 7.767 euro. Se la prima revisione deve essere effettuata a distanza di 4 anni dall’immatricolazione, per le successive occorre presentarsi a un centro autorizzato con cadenza biennale. L’operazione non è gratuita, ma ha un costo che varia in base al veicolo ovvero ai problemi riscontrati ed eventualmente corretti.
In considerazione dello stato di emergenza correlata al Covid-19, spiega Italia Oggi, potranno circolare fino al 31 ottobre i veicoli che devono essere sottoposti entro il 31 luglio alle attività di visita e prova o alle attività di revisione. Inoltre, potranno circolare fino al 31 dicembre i veicoli da sottoporre a detti controlli entro il 30 settembre e fino al 28 febbraio 2021 i veicoli per i quali vige la scadenza del 31 dicembre. Per ridurre i tempi di espletamento delle attività di revisione dei veicoli, fino al 31 marzo 2021 gli accertamenti tecnici potranno essere svolti anche dagli ispettori di cui al dm infrastrutture e dei trasporti del 19 maggio 2017.
Ma le novità che aggiornano il codice della strada non finiscono qui. Si conta la possibilità di installare gli autovelox fissi, previo decreto prefettizio, anche nelle strade urbane di quartiere e nelle strade locali. E non più soltanto sulle strade extraurbane secondarie e sulle strade urbane di scorrimento. Vengono in sostanza aggiunte tutte le altre vie finora escluse, in particolare le strade urbane di quartiere e le strade locali, per le quali comunque dovranno sussistere le consuete condizioni (tasso di incidentalità, condizioni strutturali, planoaltimetriche e di traffico).
Si conta poi la previsione di un decreto del Mit per regolamentare l’omologazione dei varchi elettronici di accesso ad aree pedonali, zone a traffico limitato, corsie e strade riservate. Possibilità di conferire ai netturbini e ai dipendenti delle municipalizzate, poteri di accertamento delle violazioni sulla sosta o fermata dei veicoli che ostacolano la loro attività. Introduzione nel codice della strada della classificazione e definizione di zone scolastiche urbane, strade urbane ciclabili e corsie ciclabili.
Infine, obbligo per i conducenti di veicoli a motore di dare la precedenza ai velocipedi che transitano sulle strade urbane ciclabili o vi si immettono, anche da luogo non soggetto a pubblico passaggio, e ai velocipedi che circolano sulle corsie ciclabili. Possibilità per i tricicli, aventi determinate caratteristiche, di circolare in autostrada e sulle superstrade.
Tutto questo è previsto dal disegno di legge di conversione del decreto Semplificazioni su cui oggi la Camera voterà la fiducia posta dal governo sul testo approvato dal Senato solo pochi giorni fa. Il voto definitivo è previsto per domani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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