Crédit Agricole rilancia sul Creval. A una settimana dal termine dell'offerta, che si concluderà il 21 aprile prossimo, l'istituto guidato in Italia da Giampiero Maioli ha comunicato l'incremento del prezzo unitario dell'Opa sulla banca valtellinese dagli originari 10,5 euro a 12,20 euro. La modifica prevede un ulteriore premio di 0,30 euro ad azione nel caso in cui le adesioni superassero il 90% del capitale dell'emittente consentendone la revoca dalla quotazione. In tal caso si raggiungerebbero i 12,5 euro per una valorizzazione di circa 876 milioni a fronte dei 736 milioni dell'offerta formulata inizialmente.
Dal 23 novembre scorso, giorno dell'annuncio dell'Agricole, il titolo Creval veleggia al di sopra del prezzo dell'Opa, un chiaro segnale delle aspettative del mercato di un consistente rilancio. Ieri le azioni hanno chiuso a 12,34 euro (+0,24%), quindi al di sopra dei 12,20 euro dell'offerta «ritoccata». Le adesioni all'Opa ieri sono rimaste ferme al 15,6% del capitale. Dopo l'exploit di martedì scorso quando sono stati consegnati 10,6 milioni di titoli (che potrebbero essere quelli precedentemente acquisiti dall'Agricole e quelli del fondo Algebris che ha già comunicato il proprio sì; ndr), ieri hanno aderito solo 2.094 azioni. Ha pesato non poco la presa di posizione di Dgfd, holding dell'imprenditore francese Denis Dumont (che detiene il 6,15% del Creval), che pur sottolineando di non essere «contraria ad operazioni di M&A», ha rilevato che «il prezzo offerto non è adeguato».
Anche il cda di Creval, guidato dall'ad Luigi Lovaglio, aveva espresso analoghe valutazioni nei confronti dell'Opa sottolineando che, sulla base delle indicazioni fornite dagli advisor BofA e Mediobanca, l'intervallo di valore per le azioni Creval si colloca a «un prezzo compreso tra 12,95 euro e 22,7 euro per una valorizzazione teorica di partenza pari a 909 milioni di euro». Queste analisi si basano sia sulla consistente dotazione patrimoniale del Creval (700 milioni di buffer) sia sui benefici derivanti dai crediti di imposta sulle Dta che Agricole incorporerebbe (321 milioni l'effetto combinato tra i due istituti). Analoghe valutazioni, sulla base di quanto comunicato nel documento dell'emittente, sono state effettuate da cinque investitori istituzionali Alta Global, Hosking Partners, Kairos, Melqart e Petrus Advisers.
Alle schermaglie sulla valorizzazione del
Creval si sono aggiunte quelle sulla prossima assemblea dell'istituto lombardo del 19 aprile. Agricole ne ha chiesto un rinvio post-Opa. I proxy, invece, invitano a votare la lista di minoranza e non quella vicina al cda.
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