Ora Boeri terrorizza i giovani: "Andate in pensione a 75 anni"

Nell'ipotesi di un tasso di crescita del pil dell'1%, i 30enni di oggi dovranno lavorare fino a 75 anni. Con prestazioni del 25% più basse

Ora Boeri terrorizza i giovani: "Andate in pensione a 75 anni"

La bomba è stata lanciata. E getterà sicuramente il panico tra tutti i trentenni di oggi. Intervenendo al convegno Pensioni e povertà oggi e domani, il presidente dell'Inps Tito Boeri ha minacciato che nel 2050, "nell'ipotesi di un tasso di crescita del pil dell'1%, molti dovranno lavorare anche fino a 75 anni". Non solo. Quando poi andranno in pensione, avranno prestazioni mediamente del 25% più basse.

Non è la prima volta che Boeri getta bombe del genere contro il governo. Che, poi, deve correre ai ripari per assicurare lavoratori e pensionati. Ma il presidente dell'Inps continua a dipingere il futuro previdenziale degli italiani con tinte a dir poco fosche. "Avremo problemi seri di adeguatezza, che non potrebbero che aumentare nel caso di una crescita economica minore - spiega - questo aprirà anche un problema molto serio di povertà per chi perderà il lavoro prima dei 70 anni. Occorre perciò affrontare molto seriamente il problema di introdurre strumenti forti di contrasto alla povertà". Secondo le simulazioni dell'Inps, chi è nato nel 1980 riscuoterà mediamente una pensione nel 2050 pari a 1.593 euro, contro l'importo medio di 1.703 euro percepito mediamente oggi da chi è nato nel 1945. "Occorre tuttavia tenere conto - ha spiegato Boeri - del fatto che chi è in pensione attualmente sta ricevendo la pensione per un periodo molto più lungo rispetto a chi la riceverà in futuro". Perciò l'istituto ha calcolato "un importo medio comparabile" che è pari a 2.106 euro.

Ma i problemi dei pensionati non sono solo proiettati solo nel futuro. "Con le regole del contributivo le persone che non raggiungono un certo ammontare di prestazione prima dell'età pensionabile rischiano di non avere alcun reddito - spiega Boeri - si apre perciò il tema di una assistenza di base che protegga queste persone contro il rischio povertà. Èun problema molto serio che riguarda i giovani. Parliamo della generazione 1980, persone che avranno 70 anni nel 2050". "Col sistema contributivo - aggiunge il numero uno dell'Inps - i buchi contributivi incidono pensantemente, soprattutto quelli che avvengono nelle fasi precoci della carriera".

Perciò, fa poi notare, "se l'economia italiana non cresce almeno dell'1% all'anno e non c'è non un processo di maggiore stabilizzazione del lavoro iniziando con prospettive di carriera più lunghe, senza tutte le interruzioni che contraddistinguono spesso con i contratti termporanei o precari, ci potrebbero essere problemi molto seri in futuro".

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