Adesso il governo di Emmanuel Macron alza le pretese e detta le condizioni a Fca per accettarne la fusione con Renault. Già, perché l'esecutivo francese è il più grande azionista di Renault (con il 15% delle azioni= e ora ha chiesto ulteriori garanzie - oltre alla protezione dei posti di lavoro - a Fiat Chrysler Automobile, per accettare la fusione tra le due case automobilistiche.
Una fonte citata da Bloomberg, infatti, ha raccontato che il presidente di Fca, John Elkann, è stato a Parigi durante il fine settimana per favorire l'accordo e nella sua puntata nella capitale ha incontrato il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire.
Un portavoce del dicastero spiega ancora l'agenzia americana, conferma che Le Maire avrebbe parlato con Elkann venerdì, prima che i due si incontrassero sabato, mentre il ministro avrebbe visto il presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, domenica sera. Il portavoce ha spiegato che c'è consenso sulla fusione al 50%, ma i transalpini avrebbero alzato la posta in gioco per l'eventuale nuovo gruppo combinato.
Infatti, la Francia pretende che la futurasede operativa della compagnia, una volta fatta e portata a termina la fusione, sia a Parigi.
Inoltre, il governo Macron vuole un dividendo speciale per gli azionisti di Renault, che detiene il 43% del partner dell'alleanza Nissan, e pure un seggio del governo francese nel consiglio di amministrazione, ha detto il portavoce del ministero a Bloomberg, aggiungendo che Le Maire pretende anche garanzie per Senard, che dovrà restare ceo di Fca-Renault per almeno quattro anni.Insomma, l'esecutivo Macron ha alzato le pretese, dettando condizioni su condizioni. Si aspetta ora la reazione e la risposta di Fca...
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