Ora se ne accorgono anche i Prof: l'Ue non conviene all'Italia

Scontro sul bilancio Ue. Finalmente Monti & Co hanno fatto muro alla Merkel: "Questi tagli ci penalizzano"

La cancelliera tedesca Angela Merkel
La cancelliera tedesca Angela Merkel

Dopo aver fatto per mesi i passacarte dell'Europa, adesso i tecnici rialzano la testa. Il premier Mario Monti, per bocca del ministro per gli Affari europei Enzo Moavero, ha infatti minacciato di porre il veto sul bilancio dell'Unione europea. Qualora i negoziati in corso fra i ventisette sul quadro di bilancio pluriennale 2014-2020 producessero un accordo "dannoso per il nostro paese e troppo gravoso per i concittadini", Monti & Co. sarebbero pronti a far saltare il tavolo.

A Bruxelles tira davvero una brutta aria. Sin dall'inizio Palazzo Chigi aveva bocciato la proposta presentata dal presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy accusandola di non contribuire "positivamente alla ricerca di un compromesso in cui tutti gli Stati membri possano riconoscersi". L'obiettivo è, infatti, ridurre di 75 miliardi di euro il budget di Bruxelles, che inizialmente prevedeva un tetto di 1.033 miliardi di euro. Aggiungendo gli strumenti fuori bilancio, il taglio lieviterebbe oltre gli 80 miliardi. Proprio per questo al termine del consiglio Affari generali, dedicato alla preparazione del vertice di giovedì e venerdì sul bilancio europeo, Moavero ha detto chiaramente che il governo è pronto a "mettere il veto se l’accordo sul bilancio non fosse equo" per gli italiani e fosse "gravoso" per il nostro Paese. "Se il risultato aritmetico per il paese dà un’evidenza negativa rispetto a quei criteri di solidarietà ed equità, non potremmo votare il bilancio", ha rincarato il ministro ricordando che in ogni caso la decisione finale spetterà a Monti che, sin dal suo insediamento a Palazzo Chigi, ha sempre accontentato gli euroburocrati e i poteri forti di Bruxelles assecondando le pressioni della cancelliera tedesca Angela Merkel e portando avanti durissime politiche di austerity.

Adesso Palazzo Chigi sembra rialzare la testa. E lo fa in un momento difficile per il Paese. La levata di scudi, tuttavia, non è solo dell'Italia. La proposta di Van Rompuy, che - guarda a caso - strizza l'occhio alla Germania e alla Gran Bretagna che chiedono una stretta al bilancio comunitario, ha infatti spaccato l'Eurozona in due grandi blocchi: da un lato i Paesi del Nord, dall'altro il Belpaese e la Francia.

Come riporta l'Huffington Post, l'Italia sarebbe penalizzata nella distribuzione dei fondi di coesione, che verrebbero ridotti di 29,5 miliardi, e di quelli per l'agricoltura. A questo punto, dal momento che il governo di Roma contribusce al bilancio europeo con 5 miliardi di euro, Moavero ha ventilato la possibilità di chiedere uno sconto.

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