Pensione anticipata, il governo Renzi rivela i costi

Svelati i numeri dell'Ape: su 1.000 euro un anno anticipo costerà 50 euro. Confermata la quattordicesima da 400 euro. Ma è scontro con Boeri che rilancia: "In Italia il problema è l'equità"

Pensione anticipata, il governo Renzi rivela i costi

Lo scontro sulle nostre (future) pensioni è appena iniziato. Alla vigilia dell'incontro tra governo e sindacati che definirà gli interventi presenti nella manovra finanziaria in tema di pensione, il presidente dell'Inps Tito Boeri rilancia la sua proposta di equità del sistema: "Il problema vero che noi abbiamo oggi in Italia è quello dell'equità e non quello della sostenibilità finanziaria del nostro sistema pensionistico". In realtà, il vero problema è che l'Anticipo pensionistico (Ape), che sarà inserito nella prossima legge di Bilancio, avrà un costo salato per chiunque dovesse decidere di richiederlo.

"Ci sono delle persone che oggi hanno dei trattamenti pensionistici, o hanno dei vitalizi, come nel caso dei politici, che sono del tutto ingiustificate alla luce dei contributi che hanno versato in passato. Abbiamo concesso per tanti anni questo trattamento privilegiato a queste persone". In una intervista concessa a Presadiretta per l'inchiesta Ingiusta pensione che andrà in onda domani sere su Rai3, Boeri torna ventilare l'ipotesi di chiedere a chi ha importi molto elevati di prestazioni "un contributo che potrebbe in qualche modo rendere, alleggerire i conti previdenziali". E spiega: "Ci permetterebbe di fare qualche operazione di redistribuzione, per esempio andare ad aiutare quelle persone che sono in quella fascia di età prima delle pensione che sono in condizione di povertà, oppure potremmo concedere maggiore flessibilità in uscita verso il sistema pensionistico". Tutte queste opzioni, Boeri le porterà al tavolo con il governo con l'obiettivo di partorire una riforma del sistema previdenziale che leghi contributi e prestazioni.

Per il momento la possibilità di andare a ritoccare le pensioni più alte non è all'ordine del giorno. È, invece, sul tavolo la possibilità di anticipare di tre anni la propria pensione. A illustrare i costi dell'operazione è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini. "Se un pensionato ha 1000 euro al mese ed è meritevole di tutela è disoccupato senza ammortizzatori sociali, fa lavori rischiosi, pesanti, faticosi, è in condizioni soggettive di bisogno perchè magari ha a casa un disabile da assistere, in tutti questi casi il costo è zero - spiega - per chi lavora, un anno di anticipo gli costerà una cifra da 50 a 60 euro al mese per 20 anni mentre tre anni di anticipo costeranno dai 150 a 200 euro al mese". Il prestito sarà erogato da una banca che poi lo girerà all'Inps. Secondo Nannicini, coinvolgere il sistema bancario era l'unica strada percorribile perché "altre strade costavano tra 7 e 10 miliardi".

Il sottosegretario conferma he nella manovra finanziaria ci saranno altri interventi in tema di pensioni oltre all'Ape. "Ci sarà un intervento anche sui redditi da pensione. In particolare sui redditi da pensioni basse. Parliamo dei redditi da pensione sotto i 1000 euro - spiega - ci sarà un aiuto agganciandosi prevedibilmente all'istituto della quattordicesima, ci sarà un bonus che è legato ai contributi versati, si arriva fino a 400 euro". Infine Nannicini chiude la porta alla proposta del presidente dell'Inps, Tito Boeri, di sacrifici per chi riceve una pensione molto più di quanto ha versato: "Questo tipo di ricalcoli non sono semplicissimi richiedono molte ipotesi e molti dati. E devi stare molto attento perché non si riesce a fare con il bisturi del chirurgo questa distinzione un pò intellettualistica. Proprio perchè è difficile fare queste ipotesi, avere i dati necessari per farlo, rischi di fare danni.

Rischi davvero di tagliare pensioni alte ma meritate, oppure di toccare pensioni che sono generose rispetto ai contributi versati ma sono basse. Il rischio di mettere le mani nelle tasche sbagliate è troppo grosso - conclude - abbiamo deciso di fermarci".

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