Pensioni, assegni più pesanti: cosa cambia da novembre

Cosa accadrà negli assegni pensionistici a partire dal prossimo mese di novembre

Pensioni, assegni più pesanti: cosa cambia da novembre

Come previsto all'interno del decreto Aiuti-bis, e quindi certificato tramite la circolare 120/2022 dall'Inps, a partire dal prossimo mese di novembre si vedranno gli effetti della rivalutazione definitiva delle pensioni per il 2021. Vista la differenza tra la percentuale riconosciuta e già applicata in via provvisoria (1,7%) e quella definitiva spettante (1,9%), l'incremento sarà pari allo 0,2%.

La perequazione

Si parla quindi di perequazione, vale a dire l'adeguamento degli importi delle pensioni al costo della vita, con l'obiettivo di salvaguardarne il potere d'acquisto ammortizzando l'impatto dell'inflazione. Una rivalutazione applicata a tutti i trattamenti pensionistici diretti o indiretti, agli assegni sociali, alle prestazioni di invalidità civile nonché a quelle formule di accompagnamento alla pensione, come, per esempio l'Ape sociale. Quando è in calendario, tale aggiornamento si verifica il primo mese dell'anno.

In genere a gennaio viene applicato in via provvisoria l'indice rilevato dopo il 30 settembre dell'anno precedente. Successivamente, entro il 31 dicembre, tali indice viene calcolato in via definitiva. Nel caso in cui questo differisca da quello provvisorio, si provvederà al conguaglio della differenza, della quale si apprezzeranno gli effetti un anno dopo, quindi concretamente a gennaio dell'anno successivo a quello in cui è stato applicato l'indice provvisorio.

Cosa accade a novembre

Proseguirà a novembre l'incremento lordo del 2% sugli assegni pensionistici introdotto a ottobre dal dl Aiuti-bis (aumento una tantum applicato sulle pensioni spettanti nell'ultimo trimestre 2022), come anticipo della rivalutazione in programma per il 2023. Non solo, dato che arriverà anche il conguaglio della rivalutazione 2022: allo 0,2% per il mese prossimo (effetto della differenza 1,7%/1,9%) si aggiungerà il carico di arretrati da gennaio 2022 (+0,2% per ciascuna mensilità rivalutata). Tale conguaglio, inizialmente previsto a partire da gennaio 2023, è stato anticipato a novembre 2022.

La rivalutazione varierà a seconda della fascia di riferimento dell'importo dell'assegno: le decurtazioni dell'indice saranno dunque applicate solo alle quote superiori a certe soglie. La rivalutazione "piena" (+ 1,9%) riguarderà gli scaglioni fino a 2.062,32 euro, cioè con importo fino a 4 volte il minimo.

Le pensioni di importo compreso tra quattro e cinque volte il minimo (2.062,33 e 2.577,90 euro) vedranno ridursi l'incremento al 90% (rivalutazione all'1,71%). Gli assegni superiori a cinque volte il minimo (2.577,91 euro) avranno un incremento ridotto al 75% (rivalutazione all'1,425%).

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