Dopo la mazzata Irpef, arrivano buone, seppure gracili, notizie sul fronte delle pensioni: a marzo arriverà una piccola maggiorazione rispetto ai mesi precedenti. Si tratta dei conguagli relativi all'aumento della perequazione automatica del 2020, aumentato dello 0,4% lo scorso anno e poi corretto a 0,5%. Dunque l'Inps procederà al conguaglio da perequazione rispetto al valore dello 0,4% utilizzato in sede di rinnovo per l'anno 2020. La percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l'anno 2020 è determinata in misura pari allo 0,01%, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l'anno successivo.
I nuovi importi
Non tutte le pensioni vengono rivalutate allo stesso modo. Solamente i trattamenti fino a 4 volte il trattamento minimo sono rivalutati pienamente, per un valore equivalente a 26.810,16 euro annui essendo il trattamento minimo mensile pari a 515,58 euro. Invece per gli assegni più alti la rivalutazione avviene per il 77% tra quattro e cinque volte il minimo; per il 52% tra cinque e sei volte il minimo; per il 47% tra sei e sette volte il minimo; per il 45% fino a 4.566 euro (nove volte il minimo); per il 40% per trattamenti d'importo superiore.
L'Istituto nazionale previdenza sociale ha inoltre ricalcolato gli importi delle pensioni minime e sociali, dei vitalizi, degli assegni sociali e dei trattamenti per i lavoratori socialmente utili. L'assegno sociale a 460,28 euro; la pensione sociale a 379,33 euro; per i lavoratori autonomi e dipendenti minima di 515,58 euro; la pensione di inabilità a 287,09 euro; l'indennità di accompagnamento a 522,10 euro; i vitalizi a 293,90 euro; per i lavoratori socialmente utili a 444,52 euro e i superminimi a 548,70 euro.
Saranno poi rivalutate le pensioni in favore delle vittime di atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice, dei loro superstiti e dei familiari, per cui sarà riconosciuta una rivalutazione pari all'1,25% per le prestazioni fino a tre volte il minimo (sino a 1.546,74 euro al mese), all'1,125% se comprese tra le tre e le cinque volte il minimo (da 1.546,74 a 2.577,9 euro al mese) e allo 0,9375% per le pensioni di importo superiore a cinque volte il minimo (sopra i 2.577,9 euro al mese).
Quando viene pagata la pensione
I pagamenti sono stati avviati dal 22 febbraio con le lettere A e B, per poi finire sabato 27 con le lettere dalla S alla Z.
Chi non ritira la pensione in Posta ma la riceve tramite accredito sul proprio conto corrente bancario, vedrà versare l'importo dell’assegno pensionistico il primo giorno bancabile del mese, ovvero il primo giorno non festivo. Chi non può delegare un parente o un congiunto nelle vicinanze può usufruire del servizio della consegna a casa della pensione in contanti grazie alla convenzione siglata tra l'Arma dei carabinieri e Poste italiane.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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