Il governo è al lavoro sulla riforma delle pensioni. L'ultima ipotesi al vaglio del ministero del Lavoro è dare la possibilità di mixare gli strumenti a disposizione del lavoratore, che deciderà di lasciare l'impiego prima, per scegliere la combinazione più vantaggiosa per andare in pensione.
Il governo conferma l'opzione per il lavoratore di ottenere un anticipo da rimborsare con rate a valere sull'assegno futuro o finanziato dall'azienda che intende rinnovare il proprio organico. A questa possibilità, secondo il Corriere della Sera, vorrebbero aggiungere anche "Rita". L'acronimo indica la "Rrendita integrativa temporanea anticipata" e si tratta di un anticipo che attinge dai fondi di previdenza complementare sottoscritti ormai da molti lavoratori. Ovviamente questa ipotesi potrà essere presa in considerazione solo da chi ha accumulato capitale a sufficienza. In questo modo chi volesse andare in pensione prima, subirebbe una penalizzazione sulla pensione ordinaria e non sull'assegno integrativo. "Il lavoratore potrà anche decidere per un mix, per esempio prendendo parte dell’anticipo sotto forma di Rita e parte dall’azienda - spiega il Corriere della Sera - le combinazioni possibili saranno più d’una. Il lavoratore dovrà, anzi potrà (perché il pensionamento anticipato sarà su base volontaria) scegliere quale gli conviene".
La riforma delle pensioni non è a costo zero. I lavoratori dovranno, infatti, fare i conti con le penalizzazioni che, stando a quanto anticipato nei giorni scorsi, vanno dal 2% all'anno per i redditi più bassi (fino a un massimo del 6% in caso di anticipo di tre anni) all'8% all'anno per quelli più alti (fino a un massimo del 24%).
Allo studio del governo, però, c'è un sistema di detrazioni fiscali che aiuterà il lavoratore a detrarre in parte le rate di rimborso. Anche in questo caso saranno previste agevolazioni maggiori per i redditi più bassi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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