Pensioni, schiaffo alle vedove: bloccato il bonus da 600 euro

La beffa nel "Cura Italia": chi ha partita Iva, reversibilità e una cassa specifica resta a mani vuote. Ecco perché

Pensioni, schiaffo alle vedove: bloccato il bonus da 600 euro

Tra le misure messe in campo dal governo per aiutare i lavoratori autonomi, molti dei quali vessati dalla pandemia di nuovo coronavirus, troviamo il famigerato bonus da 600 euro.

Da Genova arriva tuttavia una storia paradossale che svela gli assurdi meccanismi regolati dal decreto Cura Italia. Come racconta Repubblica, un'architetta ha avanzato la richiesta all'Inarcassa, cioè la cassa nazionale di previdenza e assistenza per gli ingegneri e architetti liberi professionisti. La donna, che ha dovuto sospendere ogni attività lavorativa a causa del Covid-19, aspettava i 600 euro annunciati in pompa magna dall'esecutivo ma, alla prova dei fatti, ecco l'amara sorpresa.

La professionista genovese non può incassare il bonus non avendone alcun diritto, visto che riceve già la pensione ai superstiti. Di che cosa si tratta? Di un beneficio economico che spetta ai familiari di un lavoratore defunto. Scendendo nel dettaglio scopriamo che la donna, rimasta vedova a 33 anni e incinta lo scorso giugno, riceve 31,7 euro lordi al mese per lei e 10,5 euro lordi per il figlio neonato. Alla luce di ciò, niente bonus da 600 euro.

Il paradosso del bonus da 600 euro

Il paradosso è che, con il marito ancora in vita, la signora avrebbe potuto beneficiare del buono statale perché il suo reddito è inferiore ai 35mila euro. Dal canto suo la cassa previdenziale degli architetti si è limitata a spiegare che sono esclusi dal bonus di 600 euro ''coloro che percepiscono la pensione, a qualunque titolo, indipendentemente dalla fascia di reddito''. La questione, dunque, non può essere risolta in alcun modo.

Anche perché Inarcassa ha sottolineato di essersi limitata a seguire le disposizioni previste dal decreto Cura Italia. Le casse previdenziali non hanno alcuna intenzione di versare bonus che poi non potrebbero farsi rimborsare dal governo. I limiti all'erogazione del bonus da 600 euro dovevano essere affrontati (e modificati) dal decreto Liquidità; è stato fatto?

Non sembrerebbe proprio. Il fatto è che la previsione del beneficio per i destinatari di pensioni indirette, tra cui quelle per i superstiti, è rimasta soltanto nella relazione di accompagnamento al decreto, non trovando spazio all'interno di quest'ultimo.

Interpretazione non omogenea

Ora spetterà al ministero del Lavoro dovrà sciogliere un nodo alquanto spinoso. L'articolo 34 del decreto Liquidità ha infatti limitato il beneficio solo a quei professionisti iscritti in via esclusiva ai propri ordini e che non siano titolari di un trattamento pensionistico. Servirà fare chiarezza, perché il rischio è che la platea beneficiaria dei 600 euro possa ridursi drasticamente.

Per quanto riguarda i professionisti titolari di un trattamento ai superstiti (sia pensione di reversibilità che pensione indiretta), sottolinea pensionioggi.it, i decreti stabiliscono soltanto l'incumulabilità della misura con un trattamento pensionistico, senza specificare le tipologie dello stesso. L'Inps si è limitata a spiegare che il bonus non può essere corrisposto a chi è in possesso di un trattamento pensionistico diretto.

Semaforo verde, dunque, per i titolari di una pensione ai superstiti? Le varie Casse previdenziali stanno tuttavia procedendo in ordine sparso e con indicazioni contrastanti.

Inarcassa, come nella storia dell'architetta di Genova, nega il buono da 600 euro ai titolari di pensioni ai superstiti e di invalidità. Ecco perché urge un chiarimento da parte del governo. Il Cura Italia finora è un contenitore di pasticci che dà davvero poche risposte a chi ne ha bisogno.

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