La Guardia di Finanza ha perquisito questa mattina gli uffici milanesi della Sopaf, società di amministrazione finanziaria in passato quotata in Borsa e che l'anno scorso è finita sull'orlo del crac. Gli inquirenti hanno ipotizzato nei confronti dell'azienda i reati di bancarotta e manipolazione del mercato con un buco di quasi 200 milioni di euro. Nel settembre scorso, uno dei principali creditori di Sopaf, Unicredit, aveva presentato istanza per chiedere il fallimento della società, che ha poi chiesto e ottenuto l’ammissione al concordato preventivo. L’accusa di aggiotaggio, invece, da quanto si è saputo, riguarda una comunicazione della società al mercato.
Tra gli indagati ci sarebbero anche diversi ex amministratori della società, tra cui Giorgio Magnoni, ex presidente della società e figlio di Giuliano che fu anche socio di Michele Sindona. I Magnoni sono una vera e propria dinastia che è stata protagonista in diverse vicende della realtà finanziaria italiana.
Nel ’90 Giuliano Magnoni venne prosciolto per prescrizione nel processo per l’insolvenza della Banca Privata Italiana dello stesso Sindona. I figli Giorgio e Ruggero erano molto vicini a Gianpiero Fiorani nell’estate del 2005, anno della tentata scalata di Bpi ad Antonveneta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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