A partire dal 30 giugno 2022 il Pos dovrà obbligatoriamente diventare strumento con cui i clienti potranno pagare in qualsiasi esercizio commerciale, partite Iva e liberi professionisti inclusi. Questo significa che si potrà pagare anche un caffè con il bancomat.
Per chi non sarà pronto o rifiuterà pagamenti elettronici sono previste due sanzioni di ordine amministrativo.
Le multe
Come detto, i commercianti e i liberi professionisti che rifiutassero pagamenti elettronici rischierebbero una doppia sanzione. La prima, fissa, è comminata in ragione di 30 euro mentre la seconda, variabile, corrisponde al 4% dello scontrino.
Per esempio, il commerciante che rifiutasse un pagamento di 100 euro, sarebbe tenuto a pagare 34 euro di sanzioni (30 euro di ammenda fissa e 4 euro per quella variabile).
Non saranno passibili di ammende quei commercianti in grado di dimostrare una panne momentanea al Pos.
Se il commerciante si ostinasse a non accettare un pagamento elettronico, il cliente ha la possiblità di segnalare il diniego all'Agenzia delle Entrare o alla Guardia di Finanza che faranno i controlli che il caso rende necessari.
Le agevolazioni fiscali
Con il Decreto legge 99 del 30 giugno 2021 è stata affrontata anche la questione delle agevolazioni fiscali in favore dei commercianti, tra le quali il credito d’imposta per l’acquisto o l’uso a noleggio dei Pos (al massimo 160 euro) e il credito di imposta sulle commissioni derivanti dai pagamenti elettronici effettuati. Queste sono pari al 100% fino al 30 giugno e scenderanno al 30% dal primo luglio 2022.
A cosa fare attenzione
Nel viavai caotico di un bar, soprattutto durante l’ora di colazione, è possibile che camerieri o cassieri digitino inavvertitamente sul Pos un importo sbagliato, magari maggiore di quello che il cliente deve pagare. Dare una rapida sbirciata allo scontrino prima di uscire dall’esercizio commerciale è sempre una buona regola. Questo vale per tutti gli acquisti, anche quelli fatti in altri negozi o presso altri professionisti.
La lunga gestazione e le critiche
I pagamenti mediante carte di credito o debito sono una misura spinta dal governo Monti nel 2013, pensata per ridurre la circolazione di contante e quindi antievasione. Disegnata per entrare in vigore immediatamente ma senza ammende pecuniarie fino gennaio del 2023, entrerà in vigore con sei mesi d’anticipo, il 30 giugno del 2022, così come da Decreto legge 36 del 30 aprile 2022 del Consiglio dei ministri.
Oltre al contenimento dell’evasione fiscale, la diminuzione del contante in circolazione può ridurre anche furti e rapine.
Tuttavia, stando ad associazioni di consumatori e a esperti del settore – come riporta Repubblica – quella dell’obbligo dei pagamenti elettronici rischia di essere una norma difficilmente praticabile, giacché le segnalazioni di commercianti disubbidienti potrebbero essere molte, mettendo in crisi le autorità preposte ai controlli e al sanzionamento. Sarebbero auspicabili, concludono gli esperti, ulteriori incentivi appannaggio dei commercianti.
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