Poste, oltre 7 miliardi ai soci. Del Fante apre a Tim-Iliad

L'utile sfonda 2 miliardi. Il ceo: "Risiko tlc più facile"

Poste, oltre 7 miliardi ai soci. Del Fante apre a Tim-Iliad
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Poste fa il pieno di utili e ricavi in un 2024 da record e apre al consolidamento delle tlc come nuovo azionista di Tim. Un dossier sul quale sono puntati tutti gli occhi del mercato dopo che il gruppo guidato da Matteo Del Fante ha acquistato una partecipazione prossima al 10% della società tlc e alla luce delle discussioni che vertono intorno alle possibili nozze tra Tim e Iliad. «Abbiamo più volte rimarcato di essere un partner industriale», ha detto Del Fante spiegando di essere al lavoro per estrarre sinergie dalla nuova partecipazione, nella consapevolezza che il mercato si sta consolidando. Sul tavolo c'è «un tema di risanamento del mercato e cercheremo di sostenere questo processo di consolidamento», ha aggiunto. Sul fronte industriale, intanto, il primo passo, come annunciato dal gruppo, sarà l'accesso di Postepay all'infrastruttura di rete mobile di Tim sostituendo l'attuale partnership con Vodafone.

L'apertura di Del Fante arriva nel giorno dei conti 2024, numeri senza precedenti che hanno di fatto premiato gli azionisti con una super cedola da 1,4 miliardi (1,08 euro ad azione, in crescita del 35%). A brindare sono in particolare gli azionisti pubblici che incasseranno a giugno quasi un miliardo: circa 418 milioni per il socio Mef (29,6%) e 493,7 milioni per Cassa depositi e prestiti (35%).

«Il 2024 ha segnato, di fatto, l'ottavo anno consecutivo di crescita del dividendo annuale, con un totale di dividendi distribuiti dal 2016 pari a 7 miliardi». Una super remunerazione, quella 2024, giustificata da utili e fatturato storici: i profitti 2024 hanno traguardato i 2 miliardi, in crescita del 4,1% su base annua e i ricavi sono saliti a 12,6 miliardi (+5%), trainati da tutte le divisioni: corrispondenza, pacchi e distribuzione sono saliti a 3,8 miliardi (+2,6%), i servizi finanziari a 6,4 miliardi (+5,7%), i servizi assicurativi a 1,6 miliardi (+4,7%) e i servizi Postepay a quota 1,6 miliardi (+9,5%). «Obiettivi finanziari a parte, a un anno di distanza tutte le iniziative chiave del piano industriale The Connecting Platform risultano perfettamente avviate, siamo la più grande piattaforma digitale del Paese», ha detto l'amministratore delegato di Poste Italiane.

Le stime per il 2025 prevedono ricavi a 12,8 miliardi, un risultato operativo adjusted di 3,1 miliardi e un utile netto di 2,1 miliardi. Inoltre, grazie a una chiara visibilità sui flussi di cassa e a un'efficace ottimizzazione del capitale di gruppo, Poste si è impegnata a rivedere al rialzo la politica dei dividendi, con un pay-out ratio strutturalmente incrementato al 70% in arco piano, che si traduce in oltre 7,5 miliardi di dividendi cumulati nel periodo 2024-2028, rispetto all'obiettivo originario di 6,5 miliardi.

Nel 2025 il gruppo proseguirà, poi, nella realizzazione di Polis, il capillare progetto che coinvolge 7mila Comuni con meno di 15mila abitanti, nei quali l'ufficio postale sarà trasformato in un vero e proprio hub di servizi digitali. I numeri hanno dato la scossa al titolo che ieri ha chiuso la seduta in rialzo del 2,6% a un soffio da 15 euro (14,94 euro).

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